ANCONA – «Oggi più che mai, nel buio gelido della guerra che scuote molte aree del mondo, che semina morte e distruzione tra civili inermi a ogni latitudine, che ipoteca il futuro delle nuove generazioni, è un dovere imprescindibile celebrare adeguatamente il Giorno della Memoria che ricorda le vittime della Shoah e la persecuzione di milioni di ebrei, ma non solo, deportati e uccisi dei campi di sterminio nazisti». A dirlo è il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi in occasione del Giorno della Memoria.
«La lezione della storia, la memoria dell’orrore che è stato e che può sempre ritornare – prosegue Mangialardi – devono continuare a essere il monito che guida le nostre scelte. Perché si può sempre scegliere tra odio e amore, tra intolleranza e solidarietà, tra pregiudizio e conoscenza. Vale per le piccole azioni quotidiane che scandiscono la vita di ognuno di noi, ma vale soprattutto per chi è chiamato a ricoprire ruoli nelle istituzioni. Specie in quest’ultimo caso, ritengo fondamentale dare senso e concretezza all’appello più volte lanciato dalla senatrice Liliana Segre affinché, la scomparsa degli ultimi testimoni dell’Olocausto non condanni all’oblio la più grande tragedia del Novecento».
«Noi questo impegno continuiamo a portarlo avanti con convinzione e senza titubanze – conclude il capogruppo del Pd – affinché l’antisemitismo e ogni altra forma di discriminazione siano per sempre banditi dalle coscienze. A tal proposito, da oltre un anno giace in consiglio regionale un’importante proposta di legge depositata dal nostro gruppo a prima firma del consigliere Fabrizio Cesetti, volta a promuovere e valorizzare le visite scolastiche nei numerosi siti sparsi nella nostra regione, in Italia e in Europa, dove è davvero possibile capire quale folle barbarie hanno prodotto in passato il razzismo e l’irrazionalità della guerra. Spero che quanto prima l’Assemblea legislativa delle Marche decida di discuterla e approvarla, attivando le necessarie risorse affinché cresca non solo tra i giovani, ma in tutto il nostro territorio, quella consapevolezza necessaria a porre le basi di un futuro migliore per tutti».