Senigallia

Lucia Morico, dai tatami internazionali alla “Difesa legittima sicura”. Scacco all’aggressore in «poche mosse»

La campionessa marchigiana di judo, bronzo alle olimpiadi di Atene 2004, si racconta e illustra il progetto che sostiene per fornire supporto e assistenza alle donne e alle persone vittime di violenza

La campionessa Lucia Morico con i maestri e allenatori de Budo Center Graziano Caimmi, Marco Zega e Umberto Bollettini
La campionessa Lucia Morico con i maestri e allenatori de Budo Center Graziano Caimmi, Marco Zega e Umberto Bollettini

MAROTTA (PU) – «Amicizia, crescita personale e del gruppo». Sono questi i valori del judo secondo Lucia Morico la campionessa di Marotta che dal Kodokan Mondolfo è arrivata ai più importanti tatami internazionali. Dopo aver conseguito un titolo continentale nel 2003 e tre argenti europei è riuscita a scalare la vetta olimpica e a salire sul podio di Atene 2004 dove ha conquistato la medaglia di bronzo.

Un amore, quello per il judo che ha contagiato anche la figlia Julia, sua allieva nella palestra di Marotta dove aveva iniziato a praticare questa disciplina da bambina per risolvere la scoliosi e dove oggi insegna. Lucia Morico lavora nella Guardia di Finanza ma non ha abbandonato il judogi, la divisa indossata da chi pratica questa arte marziale: trasmette infatti la sua passione per questa disciplina sportiva ai più piccoli.

Ma l’impegno della campionessa si traduce anche nel progetto “Difesa legittima sicura” l’associazione nata a Senigallia per fornire supporto e assistenza alle donne e alle persone vittime di violenza, grazie ad un pool di esperti in campo giuridico, medico e psicologico, oltre che di difesa personale. «Sapere cosa fare in determinate situazioni è fondamentale – spiega la Morico – basta apprendere alcune mosse».

Arte marziale, sport da combattimento e metodo di difesa personale, il judo è nato nel 1882 in Giappone con il maestro Kanō Jigorō. Nel 1964 è stato introdotto fra le discipline olimpiche in occasione delle Olimpiadi di Tokyo. Scopo del judo, bloccare e immobilizzare il proprio avversario per renderlo inoffensivo o incapace di qualsiasi attacco o reazione. Tradotto dalla lingua giapponese significa “via della gentilezza”, e insegna ad utilizzare non solo la forza fisica, ma anche quella mentale.