ANCONA – Ventunesimo giorno di ricerche per Brunella Chiù, l’ultimo dei dispersi dell’alluvione del 15 settembre. Nella giornata di oggi – 6 ottobre – gli operatori impegnati nelle ricerche si sono suddivisi in quattro squadre: due passano al setaccio la zona da Ponte Burello (Corinaldo) verso valle, fino alla confluenza tra il torrente Nevola e il fiume Misa, mentre le altre due squadre procedono a ritroso, da Ponte Burello, dove era stata trovata la carcassa della Bmw 1 bianca a bordo della quale c’era la donna insieme alla figlia Noemi, risalendo verso monte, fino all’abitazione della 56enne a Barbara. Le ricerche procedono sia nell’alveo del Nevola sia a terra, nelle aree alluvionate.
Quella maledetta notte la donna si era allontanata da casa con la figlia 17enne, poi rinvenuta senza vita: le due erano state sorprese da un’ondata di piena che le aveva trascinate via davanti agli occhi disperati del figlio, che invece si è salvato miracolosamente in quanto era su un’altra auto ed è riuscito ad aggrapparsi ad un albero, riuscendo a sfuggire alla marea di acqua e fango che scendeva impetuosa, travolgendo tutto quanto incontrasse lungo il suo cammino.
Un’ondata tremenda che ha ucciso 12 persone, la più giovane delle vittime è Mattia Luconi (8 anni), provocando anche danni ingenti e numerosi sfollati. La task force impegnata nelle ricerche anche oggi conta un ingente dispiegamento di uomini e mezzi: all’opera ci sono 30 vigili del fuoco, che coordinano le operazioni di ricerca, 20 persone tra uomini della Protezione civile e volontari, insieme ai carabinieri e alla guardia di finanza. Le ricerche sono supportate dalle unità cinofile e dai sommozzatori.
Con il bel tempo degli ultimi giorni, il fango accumulatosi sotto la spinta della piena sta continuando ad abbassarsi: se da un lato questo potrebbe lasciar emergere qualche traccia utile alle ricerche, dall’altro, solidificandosi, potrebbe agire da ostacolo. Oggi alle ricerche non prendono parte i droni, impegnati dall’inizio dell’emergenza.