ANCONA – Via libera all’unanimità nell’Aula del Consiglio regionale alla proposta di legge che istituisce la “Giornata regionale per il diritto al divertimento in sicurezza”. La ricorrenza, il cui obiettivo è quello di ricordare la strage della Lanterna Azzurra di Corinaldo, è stata fissata per l’8 dicembre di ogni anno, la stessa data in cui nel 2018 morirono, nel fuggi fuggi dalla discoteca, 5 adolescenti e una mamma 39enne e rimasero ferite 200 persone.
Una tragedia che ha scosso l’intera comunità marchigiana e che a livello investigativo si è dipanata in due filoni processuali, uno dei quali si è chiuso nel luglio 2020 con la condanna della cosiddetta banda dello spray, sei giovani della Bassa Modenese che avevano spruzzato una sostanza urticante all’interno della discoteca per mettere a segno furti con strappo di preziosi. Per loro condanne dai 10 ai 12 anni per omicidio preterintenzionale.
L’altro filone processuale si è aperto invece il 24 maggio scorso e vedrà la prima udienza in Tribunale ad Ancona il prossimo 30 settembre. Diciannove gli imputati accusati di omicidio colposo plurimo, lesioni anche gravissime, falso e disastro colposo: tra questi figurano i proprietari del locale, i gestori della discoteca, tra i quali la società Magic srl, alcuni addetti alla sicurezza, e chi rilasciò i permessi al locale, tra questi i sei componenti della Commissione di Vigilanza che diede il nullaosta all’esecuzione di pubblici spettacoli all’interno della struttura che un tempo era un magazzino agricolo. Nella commissione ci sono anche il sindaco di Corinaldo, Matteo Principi, tecnici e consulenti. Secondo i pm il locale non garantiva le condizioni di sicurezza necessarie allo svolgimento di pubblici spettacoli.
La proposta di legge, sottoscritta da tutti i capigruppo, che vede come primo firmatario il presidente del Consiglio regionale Dino Latini, non si limita solo ad istituire la giornata celebrativa, ma anche e soprattutto a prevedere iniziative di sensibilizzazione dirette ai giovani, con un focus su sicurezza e legalità. Ad organizzare le campagne informative e di sensibilizzazione sarà l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, che potrà anche sostenere quelle promosse da associazioni.
«Ho raccolto le istanze innanzitutto di coloro che sono portatori di interessi diffusi: genitori, comunità, associazioni, tutto quello che è relativo al mondo giovanile, una età in cui il divertimento deve essere solo gioia e non tristezza» afferma il presidente del Consiglio regionale Dino Latini.
«Insieme ai capigruppo di maggioranza e di minoranza, abbiamo costruito questa proposta di legge che una volta legiferata deve segnare uno spartiacque fondamentale tra quello che si deve fare in sicurezza, quello che non si è fatto e per garantire ai giovani di avere tutte le esplicazioni della loro età nel modo più sicuro e più certo».
La pdl pone in primo piano le iniziative messe in campo dal Cogeu, comitato unitario di genitori nato all’indomani della strage di Corinaldo e che oggi è diventato una associazione il cui obiettivo è proprio quello della sicurezza dei ragazzi. Tra i progetti realizzati, dal Cogeu, spicca il “Codice etico del diritto al divertimento sicuro”, varato nel 2019 con il Garante regionale dei diritti e le associazioni del mondo dei locali da ballo.
«Due cose sono certe – spiega il consigliere regionale e vicepresidente del gruppo Lega, Mirko Bilò, già vicedirigente Digos – : condividere esperienze divertendosi è indispensabile per la crescita dei ragazzi, ma non c’è occhio che possa vigilare su di loro da solo. Lo dico con l’esperienza di chi, da padre e per lavoro, ha tenuto sempre gli occhi aperti. I protocolli, le norme, le azioni per il divertimento in sicurezza e nella legalità sono frutto della consapevolezza che anche i momenti più belli possono trasformarsi in tragedia e della volontà di fare tutto ciò che è nel nostro potere perché non accada. Il gruppo Lega ha sottoscritto e votato la legge convinto che l’emozione del ricordo possa generare la risolutezza dell’azione costante per la libertà di divertirsi in sicurezza e nella legalità».
In Aula la pdl è stata illustrata dalla capogruppo di Forza Italia Jessica Marcozzi relatrice di maggioranza e da Marta Ruggeri (M5s) relatrice di minoranza.
Secondo la consigliera pentastellata Marta Ruggeri la giornata deve rappresentare l’occasione per fare il punto sulle iniziative che verranno prese per «promuovere la consapevolezza del valore della sicurezza delle attività ricreative nella coscienza dei ragazzi, delle famiglie, dei gestori dei locali pubblici, dei responsabili politici e amministrativi degli enti locali e delle forze dell’ordine».
Ruggeri auspica che «si dia valore al Codice Etico del diritto al divertimento sicuro predisposto dal Comitato Genitori Unitario, dal Garante regionale dei diritti della persona e da Confcommercio e ci si impegni affinché siano incentivati solo i gestori che applicano per intero le misure e regole di sicurezza per i locali pubblici a tutela dei minori indicate. Per tale motivo ho chiesto che il finanziamento di questa legge non sia limitato ai 10mila euro annui attualmente previsti nel 2021, ma che sia incrementato per gli anni 2022 e seguenti».
«Vivo questo momento con grande emozione – ha dichiarato il capogruppo dei dem Maurizio Mangialardi – perché quella tragedia, che ha sconvolto tutta Italia, ha colpito in modo particolarmente crudele la comunità senigalliese e altre a noi vicine. La drammatica notte di quel maledetto 8 dicembre, che ha strappato a tutti noi, e soprattutto all’amore delle loro famiglie Emma, Daniele, Eleonora, Asia, Benedetta e Mattia, ci ha cambiato per sempre. Ci siamo stretti ai loro genitori, ci siamo abbracciati e abbiamo pianto insieme, ma quell’enorme dolore non si è ancora dissipato, e difficilmente ciò accadrà in futuro. Questa nuova legge che abbiamo fortemente voluto, però, rappresenta un punto di partenza, un nuovo inizio per rendere più incisive quelle manifestazioni che, grazie al Cogeu e all’entusiasmo di tantissimi giovani, sono fiorite nel corso degli ultimi due anni e che le istituzioni hanno il dovere di sostenere».
Manifestazioni che secondo Mangialardi, «non hanno solo l’obiettivo di commemorare, ma soprattutto di far riflettere. Sul divertimento intelligente e sicuro dei ragazzi, certo, ma pure sulle responsabilità che noi adulti abbiamo nei loro confronti, come genitori, come amministratori pubblici, e anche come titolari di locali che in nessun modo possono trasformarsi da spazi di svago e felicità, in luoghi di morte».