ANCONA – È ancora emozionato lo chef pluristellato Maurio Uliassi per aver scalato a grandi passi, con il noto locale di Senigallia, la classifica internazionale dei migliori ristoranti al mondo, arrivando a conquistare il prestigiosissimo 12esimo posto.
«È un riconoscimento conquistato dal gruppo, insieme a mia sorella Catia con la quale abbiamo dato vita al locale e senza la quale non avrei fatto nulla» tiene a sottolineare, spiegando che il team, costituito da «40 persone, tutte ‘super’ concentrate nell’attività» grazie all’entusiasmo e alla passione ha messo a segno un altro importante traguardo, passando in pochi anni dal 63esimo posto della graduatoria dei migliori ristoranti sul panorama internazionale, dove l’omonimo locale è entrato nel 2019, al 12esimo della speciale classifica The World’s 50 Best Restaurants Awards 2022.
L’ossatura del ristorante, la sua “anima”, è costituita da un gruppo base di persone «che mi segue fin dall’inizio di questa avventura – dice Uliassi- Mauro Paolini, divenuto poi marito di mia sorella, Luciano Serritelli, Michele Ricchi, Coppari Ivano e Olga Ivaniciuk. C’è anche mio figlio Filippo che è cresciuto nel locale, poi ci sono Yury Raggini e Andrea Merloni da 15 anni con noi».
«Mi indentifico molto nel mio team» ci racconta al telefono, con la voce che lascia ancora trasparire la gioia e l’emozione per un riconoscimento che definisce «inaspettato». «Quando nel gruppo ci sono passione, entusiasmo e volontà di fare bene, si crea un volano virtuoso che “contagia” chi è intorno a te».
«Quando ho aperto il locale 32 anni fa con mia sorella – ricorda – una baracca che stava in piedi con lo “stucco”, non avrei mai immaginato che avremmo raggiunto tanti traguardi, dalle Stelle Michelin fino a questo riconoscimento. Eravamo spinti dall’intenzione di fare bene e di dimostrare ai nostri genitori, che avevano in parte finanziato questa avventura, che avevano fatto bene».
Di traguardo in traguardo, il locale è divenuto meta di “pellegrinaggi” da tutta Italia degli amanti dell’alta cucina, di chi ama emozionarsi con il cibo. «A Londra siamo andati in sei – racconta – ma nei nostri pensieri più rosei potevamo arrivare attorno ai primi trenta o venti ristoranti, quando ci siamo resi contro che la classifica scorreva e non ci avevano chiamato ancora, quasi non ci credevamo. Poi Massimo Bottura ha annunciato che stavano per premiare un locale italiano che aveva scalato 40 posizioni, lì abbiamo capito che eravamo noi e siamo esplosi di gioia». I ragazzi rimasti al locale a Senigallia hanno seguito la diretta su un maxi schermo installato appositamente, «è stata un’emozione unica, eravamo fuori di testa».
Oggi si parla tanto dell’importanza del talento, cosa consiglia ai ragazzi che vogliono intraprendere il suo lavoro, quale è la sua “ricetta”? «Devono capire quale è il loro talento. La passione può essere fuorviante, nel senso che non sempre va di pari passo con il talento. Il talento è quella cosa per cui una attività ti viene facile, è come innata, chiaro che il talento da solo non basta, deve esserci anche la passione. I giovani devono scoprire quale è il loro particolare talento e concentrarsi su quello per avere soddisfazione nella vita».
La stessa cosa che ha fatto lei… «Sì, il talento è fondamentale, ma poi serve anche l’azione e la capacità di impegnarsi per raggiungere sempre nuovi traguardi e obiettivi. Bisogna sapersi appassionare alle cose».
Insomma il consiglio di Uliassi agli aspiranti chef è quello di coniugare talento, passione e impegno.