Senigallia

Ancora fermi i lavori per l’escavo del fiume Misa a Senigallia

Si attendono ancora i risultati delle analisi dell'Arpam sui fanghi e materiali sedimentati che dovranno essere rimossi per ridurre il rischio idraulico in caso di piena

Partiti e subito fermati i lavori di escavo del fiume Misa a Senigallia nel tratto finale dalla ferrovia alla foce
Partiti e subito fermati i lavori di escavo del fiume Misa a Senigallia nel tratto finale dalla ferrovia alla foce

SENIGALLIA – Ancora fermi i lavori nel cantiere per l’escavo del fiume Misa dopo il sopralluogo di Arpam e Guardia di Finanza. Si stanno infatti attendendo i risultati delle analisi sui materiali – fanghi, terricci e sedimenti – che devono essere asportati per poter aumentare la capacità del tratto finale del corso d’acqua che attraversa la città, affianca il porto e sfocia poi nel mare Adriatico.

Il sopralluogo c’è stato a fine gennaio scorso e il prelievo dei sedimenti da esaminare è stato effettuato lo scorso 2 febbraio: mira a capire se tali materiali risultano inquinati oppure no. Il tratto di fiume Misa in questione era infatti anche l’accesso al porto fino al 2009, dopodiché, con i lavori di ammodernamento e la realizzazione della nuova banchina e del braccio di ponente, la darsena Bixio venne chiusa. 

Da porto canale a porto, ma essendo stato per anni l’accesso per le imbarcazioni, i materiali potrebbero risultare inquinati. In attesa degli esiti delle analisi Arpam, il cantiere gestito dal Consorzio di bonifica per conto della Regione Marche è tuttora fermo, dopo aver operato per pochissimo tempo. Il materiale rimosso nel frattempo è stato stoccato in una cava del pesarese dove verrà posizionato anche il resto.

Per quanto riguarda la tempistica, ovviamente ci sarà un ritardo nell’ultimazione dei lavori per l’escavo del fiume Misa: inizialmente era stato richiesto il permesso per far sostare i mezzi fino a fine febbraio, ma a questo punto, con lo stop che va avanti da due settimane, è inevitabile prevedere come termine dell’intervento la metà di marzo. Intervento che dovrà rimuovere quasi 30 mila metri cubi di materiale sabbioso e sedimentato: un rischio per il naturale scorrimento dell’acqua data la portata ridotta che la Regione vuole ridurre. Per questo scopo ha stanziato oltre mezzo milione di euro di risorse pubbliche. 

Ma un occhio va anche alla stagione turistica che, covid permettendo, partirà ad aprile. E per tale data la spiaggia di velluto e i suoi luoghi di attrazione più caratteristici (e per una città di mare lo è anche il porto) si spera siano pronti.