SENIGALLIA – Ancora nulla di certo sulle vaccinazioni nelle strutture per anziani della città. Dopo lo slittamento delle operazioni alla fondazione Opera Pia Mastai Ferretti prima e alla fondazione Città di Senigallia poi, il rebus vaccini è ancora irrisolto. E questo non è frutto di una cattiva organizzazione, ma della carenza di sieri vaccinali che da settimane ormai sono al centro dei contenziosi tra l’Europa e le grandi case farmaceutiche che li stanno producendo.
Nella settimana dal 18 al 23 gennaio scorsi si sarebbero dovute effettuare le vaccinazioni alla casa di riposo di via Cavallotti, mentre sabato 23 e poi lunedì 25 le operazioni sarebbero dovute cominciare alla residenza protetta di via del Seminario. Uno slittamento che ha lasciato tanti con l’amaro in bocca, ma soprattutto la popolazione anziana e fragile ancora esposta a possibili rischi.
Se all’Opera Pia Mastai Ferretti la situazione è in miglioramento dopo il picco di contagi arrivato a circa 90 unità tra ospiti e personale, la fondazione Città di Senigallia può ancora vantarsi residenza “covid-free”. Il problema è nel continuo sforzo del personale e della direzione della struttura per poter mantenere questa condizione.
Situazione inaccettabile per i vertici delle due residenze per anziani di Senigallia, nonostante l’impegno dei responsabili sanitari locali – dal distretto all’ambito territoriale sociale 8 e fino all’Asur in generale – a velocizzare la distribuzione e somministrazione delle dosi rimaste dopo almeno due settimane di consegne più che dimezzate.