Senigallia

Ancora polemiche sul 25 aprile a Senigallia, Arvultùra bacchetta la maggioranza «isterica»

Dopo il dibattito social, la mozione in consiglio e l'abbandono dell'aula da parte dell'opposizione, ecco la replica degli attivisti alla maggioranza: «Evitate di dare lezioni di democrazia e di libertà di parola»

Lo striscione contro le forze di maggioranza esposto in piazza Roma, a Senigallia il 25 aprile 2021
Lo striscione contro le forze di maggioranza esposto in piazza Roma, a Senigallia il 25 aprile 2021

SENIGALLIA – Continua il dibattito sul 25 aprile quando sotto il municipio è stato sollevato uno striscione con la scritta “Maggioranza Olivetti fascisti, misogini, negazionisti”. Dopo le polemiche dei giorni successivi, durante l’ultimo consiglio comunale è stata presentata la mozione “I fatti accaduti il 25 aprile 2021” (Prot. n. 2021/0020301) a firma delle consigliere Bernardini (Forza Italia), Brescini (Lega), Tomassoni (Fratelli d’Italia) e Barucca (La Civica) a cui la minoranza non ha voluto partecipare. Mentre i consiglieri lasciavano l’aula, Enrico Pergolesi di Diritti al Futuro ha voluto dare una risposta alla maggioranza facendo capire chiaramente che non sarebbero arrivate scuse per la festa della liberazione. Poi c’è stato l’intervento del sindaco Olivetti e, ora, quello degli attivisti dello spazio comune autogestito Arvultùra che parlano di isteria del centrodestra.

La festa della liberazione è stata terreno di scontro, in passato, e lo è ancora oggi: per qualcuno solo ideologico per via degli strascichi che da decenni ci si porta dietro; per altri è frutto di una rinnovata sensibilità (o da rinnovare) che dovrebbe appoggiarsi su una solida base di valori comuni a tutti. Dovrebbe. E proprio per questi motivi, ci sono stati dei comportamenti da parte di vari consiglieri della maggioranza che hanno portato a quello striscione esposto in piazza Roma, sotto il municipio durante le iniziative per il 25 aprile. 

Com’era naturale prevedere, la scritta ha suscitato varie reazioni, per prima quella piccata della maggioranza Olivetti chiamata in causa: «Riteniamo – avevano reso noto Fratelli d’Italia, Lega, La Civica e Forza Italia – che siano stati superati tutti i limiti in questa maniera. Questa è la democrazia e quello che si vorrebbe insegnare ai nostri figli e nipoti? Quindi i nostri partigiani sono morti per questo? C’è ancora molta strada da fare per difendere e far crescere il concetto di libertà e democrazia, che sono alla base della nostra Costituzione».
Le stesse forze di maggioranza, poi, non vedendo arrivare ufficiali scuse né tantomeno prendere le distanze da alcuno dei partiti e delle associazioni che erano scese in piazza il 25 aprile, hanno proposto, tramite la forzista Anna Maria Bernardini, una mozione in consiglio comunale proprio per ribadire questi concetti.

Pronta la replica di Diritti al futuro che, tramite il consigliere Pergolesi, prima di abbandonare l’aula consiliare, ha dichiarato: «25 Aprile, chi non festeggia ha perso. Questo era lo striscione principale che campeggiava in Piazza Roma il 25 Aprile. E chi era li festeggiava. Non faceva altro. […] Voi fossilizzatevi pure su uno striscione a latere, fatevi tutte le vostre elucubrazioni mentali, cercate pure il cavillo, ma non c’eravate. […] E questa mozione, che stigmatizza e criminalizza tutto l’universo che non vi segue pedissequamente, ne è la dimostrazione». Prima, altre sigle associazionistiche di Senigallia e non solo erano intervenute.

Anche il sindaco Massimo Olivetti era voluto intervenire sulla questione ribadendo innanzitutto che non si lascia dare del fascista da nessuno; in secondo luogo, «se partecipo a una manifestazione dove succede qualcosa per cui non sono d’accordo, o lascio la piazza o mi dissocio. Cose non avvenute a Senigallia».

Dopo tre giorni di tregua, è proprio il gruppo di attivisti senigalliesi dell’Arvultùra che mette benzina sul fuoco. «Sono bastate tre parole: misogini, fascisti e negazionisti per produrre un’evidente crisi isterica e reazioni scomposte dentro la maggioranza Olivetti. E’ proprio vero quindi che la verità fa male e che la penna è più potente della spada! Potremmo citare le frasi pubblicate sui giornali o postate sui social, rafforzandole con foto e screenshot, ma le conosciamo già tutte e tutti a memoria; quelle di quando erano all’opposizione e quelle di ora che sono in maggioranza. Il problema però non sono i Liverani, i Da Ros, i Montesi o i Bello perché le esternazioni e soprattutto la loro storia politica la conosciamo tutti, soprattutto chi ci governa. Il problema – spiegano – è il silenzio costante del sindaco Olivetti e tutti quei sedicenti moderati e liberali che compongono la maggioranza. Il silenzio è assenso, è complicità, soprattutto in politica e, finché sarà così, non chiedete di distinguere o di non generalizzare». 

«Ancora meno evitate di dare lezioni di democrazia e di libertà di parola, voi, salviniani e meloniani che rivendicate la libertà di dire “negro” e “frocio”, che spacciate il bullismo per satira e che chiamate “politicamente scorretto” ciò che è correttissimo; la costante umiliazione e prevaricazione, anche semplicemente linguistica, sui più deboli. Quando, invece, uno striscione attacca in maniera diretta, pubblica e chiara il potere – il vostro potere – ecco che la libertà di espressione diventa ipotesi di reato. Il fatto che poi la mozione sia firmata da quattro donne ribadisce solo una semplice verità: il potere non è un’azione unilaterale, ma una relazione che implica per sua natura una complicità tra sfruttatore e sfruttato. Ci spiace – concludono ironicamente gli attivisti di Arvultùra – che questa festa della liberazione non sia finita a tarallucci e vino com’è di consuetudine in Italia, ma per noi la politica è contesa, la democrazia è conflitto e l’Italia è una Repubblica antifascista. Ci vediamo il 25 aprile 2022, in Piazza Roma».