SENIGALLIA – «Se continua così, sarà pronta non prima di 15 anni». Queste le parole del capogruppo dem ed ex sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, che nella scorsa seduta del consiglio regionale ha risposto all’assessore alla protezione civile Stefano Aguzzi sulla previsione fatta per la vasca di espansione sul fiume Misa in realizzazione in zona Bettolelle.
Una frecciatina per far capire che non è utile fare certe affermazioni, soprattutto quando la materia è complessa e quando dietro la vicenda ci sono morti e danni per miliardi di euro. L’assessore Aguzzi, rispondendo proprio a un’interrogazione del Pd, aveva infatti annunciato che l’opera di mitigazione del rischio di esondazione del corso d’acqua tracimato nel settembre 2022 sarebbe stata pronta entro la fine del 2024.
Una previsione quanto meno azzardata dato che per decenni si è parlato e progettato senza però che le ruspe entrassero nella zona designata per avviare il cantiere. Ora che il cantiere è partito, che le risorse sono state stanziate, che la progettazione è stata nuovamente modificata e che si parla di un’estensione della vasca, quello che è venuta a mancare è la fiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini e delle associazioni.
Proprio sulla lentezza registrata finora si era incentrato l’intervento politico di Aguzzi: come esempio aveva citato la vasca di espansione che sta sorgendo tra le frazioni di Bettolelle e Brugnetto a tutela del centro storico senigalliese. La prima progettazione risale addirittura al 1981 ma in questi 43 anni poco è stato fatto, tra le proteste ambientaliste per ipotesi di interventi fin troppo radicali. Eppure si tratta di una delle più importanti opere per la sicurezza dell’area attorno al fiume Misa che l’intera vallata ma soprattutto la città di Senigallia attende da tempo. Troppo tempo.