SENIGALLIA – Anche dalla spiaggia di velluto parte la richiesta di sciogliere formazioni politiche che si rifanno al fascismo, dopo gli scontri di Roma e il danneggiamento della sede della Cgil. Ad avanzare la proposta è l’opposizione consiliare che, per una volta tutta compatta, ha presentato una mozione sullo scioglimento di Forza Nuova, in linea con quanto fatto dai gruppi parlamentari Partito Democratico, Liberi e Uguali, gruppo misto, Italia Viva e Partito Socialista Italiano.
Nel testo presentato al presidente del consiglio comunale, la sinistra senigalliese ricorda i fatti accaduti a Roma lo scorso 9 ottobre, quando una manifestazione contro il green pass si è trasformata in duri scontri con la Polizia, atti di vandalismo contro la sede della Cgil e scene di violenza al Policlinico Umberto I, con aggressione ai danni di medici e infermieri. Scene che non dovrebbero verificarsi in nessun paese democratico, ma è lampante come la discussione sul green pass si sia spostata su ben altri binari diversi dal dialogo e confronto civile.
«Al di là delle responsabilità individuali dei leader di Forza Nuova – si legge nel testo della mozione senigalliese – colpisce la matrice fascista alla base delle gravi violenze poste in essere ai danni di un corpo intermedio quale quello della Cgil; azioni contraddistinte da una inquietante carica eversiva e tali da configurare un vero e proprio attacco con metodi violenti alla nostra democrazia; in passato Forza Nuova è stata protagonista di altre azioni intimidatorie nei confronti del libero diritto di cronaca, come ad esempio la manifestazione organizzata sotto al quotidiano La Repubblica. Tali gravi accaduti non hanno a che vedere nulla con la libertà di manifestazione del pensiero, pilastro della nostra Costituzione antifascista, ma hanno purtroppo messo in evidenza come movimenti di estrema destra, dediti a manifestarsi con azioni e simboli nazifascisti, abbiano compiuto un ulteriore salto di qualità, riuscendo ad infiltrarsi intercettando proteste e malumore di chi non ha condiviso le scelte di Governo sull’estensione dell’obbligo del green pass».
I gruppi consiliari di minoranza (Partito Democratico, Diritti al Futuro, Vivi Senigallia, Vola Senigallia e Amo Senigallia), considerano che tali atteggiamenti possano configurare il reato di apologia del fascismo e chiedono pertanto l’impegno in prima persona del sindaco di Senigallia Massimo Olivetti e della giunta: innanzitutto vorrebbero che la maggioranza condannasse con fermezza le violenze del 9 ottobre a Roma ed esprimesse piena solidarietà alla CGIL per il vile attacco alla loro sede; in secondo luogo chiedono che l’amministrazione senigalliese sostenga politicamente in tutte le sedi lo scioglimento di Forza Nuova e delle altre formazioni che si richiamano al fascismo, trasmettendo il testo per conoscenza all’Anci, alla Regione Marche, al Parlamento e al Governo. Infine auspicano che siano coinvolti i sindacati alle manifestazioni del 25 aprile (festa della liberazione) e del 4 agosto (festa della liberazione di Senigallia dal nazifascismo), e che l’amministrazione vi prenda parte con un proprio intervento.
Sui fatti di Roma sono intervenuti anche lo stesso presidente del consiglio comunale Massimo Bello, l’ex sindaco Maurizio Mangialardi e l’Anpi di Senigallia. Il primo ha sostenuto come sia «legittimo esprimere le proprie idee, sia pure in forma di forte dissenso, mentre la violenza fisica e materiale non hanno mai alcuna giustificazione in una democrazia»; l’ex primo cittadino e ora consigliere regionale Mangialardi ha parlato espressamente di «intollerabile atto squadrista», mentre la sezione locale dell’associazione dei partigiani ha specificato che quello accaduto sabato scorso a Roma è «un inaudito assalto fascista alla democrazia». «Ci appelliamo con forza al presidente della Repubblica, al governo e al ministro dell’interno affinché vengano immediatamente sciolte, in virtù del dettato costituzionale, tutte le organizzazioni, come Forza Nuova, Casa Pound e Lealtà Azione, che si rifanno al fascismo che è, se ancora non fosse chiaro, un crimine!».