Senigallia

Antifascismo, anche l’assessore senigalliese Girolametti alla manifestazione di Macerata

«Trovo inaccettabile la richiesta del sindaco di Macerata di sospendere tutte le manifestazioni, compresa quella su antifascismo e antirazzismo e di solidarietà alla città indetta da Anpi, Arci, Cgil e associazione Libera», spiega il politico

Carlo Girolametti
Carlo Girolametti

SENIGALLIA – «Trovo inaccettabile, come rappresentante delle istituzioni, la richiesta del sindaco di Macerata di sospendere tutte le manifestazioni, compresa quella su antifascismo e antirazzismo e di solidarietà alla città indetta da Anpi, Arci, Cgil e associazione Libera, perché si potrebbe “turbare la serenità della comunità maceratese”. Di quale comunità si tratterebbe? Di quella dei camerati di Traini? Di Casa Pound o di Forza Nuova che gli pagherà le spese legali o della Lega che lo ha avuto tra i suoi candidati?»

Esordisce così Carlo Girolametti, assessore al welfare del Comune di Senigallia in merito agli ultimi sanguinosi e disumani fatti accaduti a Macerata e alla conseguente confusione sulle manifestazioni prima autorizzate, poi vietate, infine confermate nonostante il veto ministeriale.

È «vergognoso» secondo l’esponente de La Città Futura mettere sullo stesso piano le sigle della destra e l’associazione dei partigiani, non ché «fuorviante accomunare un atroce atto di criminalità comune (tra l’altro un atto di violenza su una donna per cui noi italiani abbiamo il primato in Europa!) con una tentata strage fascista».

Motivi questi che hanno spinto l’assessore senigalliese a confermare la sua presenza sabato 10 a Macerata, assieme a tanti altri rappresentanti delle istituzioni, partiti, sindacati e cittadini sotto il nome comune di antifascismo.

Assessore che sarà anche nel pomeriggio di oggi, venerdì 9 febbraio, al corteo organizzato a Senigallia per dire “no” a ogni violenza, fascismo e razzismo, come promosso da Multietnica, Consulta degli Immigrati, Scuola di Pace e a cui ha aderito l’ANPI cittadino.
Manifestazioni che non possono essere annullate secondo Girolametti perché del valore dell’antifascismo si deve tornare a parlare a gran voce, mentre i toni andrebbero abbassati sulle vane promesse elettorali di questi giorni. Non è a queste – conclude – che guarda la comunità cittadina né quella nazionale.