SENIGALLIA – Si moltiplicano gli appelli e le iniziative in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Onu. Un tema di stretta attualità dato che, secondo gli ultimi dati, ogni tre giorni in media una donna viene uccisa, nell’80% dei casi per mano di una persona che conosce e che almeno una volta nella vita, il 31,5% delle donne è vittima di violenza fisica e sessuale. Dati per cui servono riflessioni, come quella di Diritti al Futuro circa le necessità di case rifugio e percorsi di allontanamento dalle persone violente; appelli come quello della consigliera senigalliese Stefania Pagani, ma anche operazioni di sensibilizzazione e di aiuto concreto portato avanti dalla Polizia di Stato e dalla Croce Rossa Italiana, comitato di Senigallia.
L’associazione politico-culturale Diritti al Futuro ha chiesto che venga studiato un protocollo di intervento tra i vari attori istituzionali impegnati nel percorso della donna vittima di violenza. La consigliera di “Vola Senigallia” Stefania Pagani parte dal fatto che molti episodi non vengono denunciati per una considerazione sul significato del 25 novembre. Una giornata che serve innanzitutto a «ricordare a tutte le donne che non devono sentirsi sole e trovare il coraggio di denunciare, sempre, le violenze che subiscono, rivolgendosi alla rete attiva che è stata creata in questi anni sul territorio comunale di Senigallia e che vede coinvolte associazioni del territorio, istituzioni, forze dell’ordine. In secondo luogo, a stimolare la politica e chi governa a sostenere e rafforzare la rete antiviolenza esistente, potenziandola e ampliandola a tutto l’ambito sociale, con azioni concrete (come individuare spazi protetti di prima accoglienza e promuovere interventi volti a sostenere l’autonomia economica e psicologica delle vittime di violenza, ai fini dell’inserimento lavorativo) per renderlo un sistema sempre più efficiente».
«Ma oltre alla cultura della protezione – continua Stefania Pagani – è assolutamente necessario lavorare e investire su una vera cultura della prevenzione per contrastare la violenza contro le donne. Questo significa agire con decisione sul fronte culturale e della prevenzione, a partire dalle scuole, promuovendo un’educazione delle giovani generazioni basata sulla cultura del rispetto dell’altro, dell’effettiva uguaglianza e dall’abolizione degli stereotipi di genere».
Proprio sulla prevenzione lavora la Polizia di Stato. Il personale del Commissariato di Senigallia è stato impegnato in un’attività di divulgazione e di informazione. Oltre al confronto con enti e associazioni che contrastano il fenomeno della violenza sulle donne, è stato distribuito il nuovo opuscolo del progetto “Questo non è amore” ed. 2020. L’iniziativa ha il duplice scopo di aumentare la consapevolezza sulla gravità del fenomeno e di fornire utili strumenti sia per le vittime ma anche per tutti gli operatori chiamati ad affrontare situazioni che richiedono un approccio multidisciplinare. All’iniziativa del commissariato senigalliese hanno aderito l’assessore alle pari opportunità Cinzia Petetta, personale medico del Pronto Soccorso e le rappresentanti dell’associazione “Dalla parte delle Donne” Sabina Sartini e del Consiglio delle Donne Michela Gambelli.
In occasione della Giornata internazionale dell’eliminazione della violenza sulle donne, il comitato di Senigallia della Croce Rossa Italiana, che da sempre si prefigge la tutela della salute e dell’integrità personale, ha ricordato che già durante la prima ondata di covid-19 aveva integrato i propri ambiti di azione con uno sportello antiviolenza e un numero di telefono dedicato, il 3207513192: un team di professionisti e specialisti in materia legale e psicologica sarà a disposizione delle vittime di violenza. Un contributo per un percorso di aiuto che consenta alle donne vittime di soprusi e violenza di uscire dalla sfera di maltrattamenti e da relazioni tossiche.