SENIGALLIA- Il Parlamento ha approvato la legge sul testamento biologico. Un argomento molto caro alla spiaggia di velluto e per cui aveva lottato Max Fanelli, il senigalliese che per tre anni ha convissuto con la sclerosi laterale amiotrofica. Aveva 56 anni, era sposato con Monica Olioso e attraverso un occhio comunicava con il mondo. Si batteva per la legge sul fine vita e perché venisse calendarizzata aveva anche smesso le cure: “Per essere liberi fino alla fine”, diceva. Impegnato in tante iniziative di beneficenza, tra cui “I compagni di Janeba”, che proseguono grazie all’impegno della moglie e dei tanti amici come l’onorevole Beatrice Brignone.
L’intervento dell’onorevole Brignone (possibile) in sede di dichiarazione di voto
«Avremmo preferito un testo più netto, meno compromissorio, meno ambiguo in alcuni punti, più sbilanciato sulla volontà del paziente, ma il testo approvato giovedì a larghissima maggioranza con solo 37 voti contrari segna comunque un grande passo avanti per questo Paese, riguardo a un tema in cui l’Italia arriva ultima rispetto ai principali paesi occidentali. Si promuove la relazione medico paziente, il cui atto fondante è il consenso informato, nel quale si incontrano l’autonomia decisionale del paziente e la competenza del medico e si introducono le Disposizioni Anticipate di Trattamento, che hanno carattere vincolante per il medico e che possono essere disattese solo in pochi e determinati casi. Non viene infatti garantita l’obiezione di coscienza, ma durante il dibattito in Aula sono stati introdotti alcuni emendamenti che aprono le maglie alla possibilità del medico di rifiutarsi di attendere le disposizioni. Non possiamo che augurarci che il Senato possa correggere tale distorsione, ben consci però che sarà già un notevole risultato se approverà il testo così com’è, senza peggiorarlo ulteriormente. Altri due aspetti di grande rilevanza, che vanno nella direzione che auspicavamo, riguardano il riconoscimento della nutrizione e idratazione artificiale come “trattamenti sanitari” che come tali possono essere rifiutati e viene introdotta la possibilità di sedazione palliativa profonda. Nella dichiarazione di voto fatta in Aula a nome di tutto il gruppo parlamentare SI-Possibile, non ho potuto nascondere l’emozione di un momento così importante per il Paese e per la mia storia personale, prima ancora che politica. Ho iniziato questa battaglia fuori dal Parlamento, come semplice cittadina, a fianco di una persona eccezionale e amico carissimo come Max Fanelli che con una forza incredibile, ha guidato, nella sua immobilità fisica, una mobilitazione in tutto il Paese che ha unito ponti invece che alzare muri.. Ora la parola definitiva passa al Senato, mi auguro che in tempi brevi, brevissimi, il provvedimento venga calendarizzato e discusso senza troppi ostacoli, per rendere definitivo questo provvedimento tanto atteso entro la fine della legislatura»