Senigallia

Arcevia, cittadini protestano contro la chiusura della filiale di Intesa Sanpaolo

Nel mirino anche la sindaca Abbondanzieri: «Sapeva ma non ha detto nulla. Il suo silenzio è un tradimento del mandato ricevuto»

ARCEVIA – E’ una lettera di forte protesta quella che alcuni cittadini di Arcevia hanno scritto e inviato alla direzione di Intesa Sanpaolo, ai vertici nazionali e locali dell’istituto di credito, così come all’amministrazione comunale. Una protesta vibrante contro la chiusura – data per imminente – della filiale in centro città. Se dal lato prettamente economico, l’operazione viene compresa ma non giustificata, è da un punto di vista più umano e soprattutto sociale che tale chiusura è da considerarsi un vero e proprio «tradimento al territorio».

Lo spiegano bene i firmatari della lettera, tra cui anche l’ex sindaco Dario Perticaroli, che esprimono la propria «profonda indignazione e il totale dissenso rispetto alla prevista chiusura dello sportello Intesa Sanpaolo» nel comune di Arcevia. «Una decisione che rappresenta un colpo durissimo per il tessuto economico e sociale della nostra comunità». Secondo i cittadini, che stanno organizzando anche una raccolta firme, le chiusure degli sportelli bancari nei piccoli comuni italiani sono ormai «un problema grave e urgente, con conseguenze drammatiche sulle comunità locali. Non si tratta semplicemente di un’operazione di riorganizzazione interna: è un attacco diretto alla vitalità dei territori, che rischiano di essere progressivamente spogliati di ogni servizio essenziale».

Da anni gli istituti di credito tendono ad accentrare gli sportelli nei centri urbani, lasciando scoperti piccoli comuni soprattutto delle aree interne. «Questa logica, tutta improntata all’efficienza economica, ignora completamente le esigenze reali di chi vive lontano dalle città, per i quali uno sportello bancario rappresenta un presidio fondamentale».

Secondo i cittadini che si sono immediatamente mossi contro la paventata chiusura dello sportello ad Arcevia, tale operazione colpirebbe in particolare coloro che non hanno familiarità con l’home banking, con gli strumenti informatici e con le operazioni on line, come gli anziani, ma anche le stesse attività commerciali e le imprese locali, già in difficoltà a causa della crisi economica, a cui si aggiungerebbero anche le problematiche legate al divario digitale che interessa appunto le zone interne del paese.

C’è anche un aspetto sociale: «i cittadini che vedrebbero ridotta la qualità della loro vita e il legame con il territorio». Al posto della filiale con persone al suo interno, arriverebbe un bancomat evoluto, da accompagnarsi agli strumenti on line. «Non è sufficiente» protestano i cittadini arceviese che non contestano il progresso tecnologico di cui molti già beneficiano, quanto il suo utilizzo. «E’ il pretesto per abbandonare intere comunità», è l’accusa, soprattutto quelle più anziane che trovano nell’assistenza personale un fattore irrinunciabile.

Ma i firmatari della lettera contro Intesa Sanpaolo vanno anche oltre, giudicando la chiusura «non solo un disservizio: è un segnale chiaro di disinteresse verso i territori e le persone che li abitano. Ed è anche un pericoloso precedente che rischia di innescare una catena di disimpegni da parte di altri soggetti economici e istituzionali».

Anche l’amministrazione comunale finisce nel mirino, più che altro per «il silenzio» della sindaca Marisa Abbondanzieri: «seppur al corrente dell’imminente chiusura della filiale di Arcevia, non ha informato la cittadinanza e non ha preso pubblicamente posizione difendendo gli interessi della comunità. Il suo immobilismo è un tradimento del mandato ricevuto e una ferita aperta per Arcevia».