ARCEVIA – Dal 2 febbraio all’8 marzo l’antica Roccacontrada sarà al centro della XV edizione di “Una domenica andando a Polenta”, la manifestazione che attira ormai migliaia di visitatori negli appuntamenti durante tutto l’anno, per lo più concentrati nel mese di febbraio. Nata come evento per riscoprire una varietà antica di Mays – Ottofile di Roccacontrada (il vecchio toponimo di Arcevia), l’iniziativa presentata oggi, 29 gennaio, in Regione Marche, prevede sei appuntamenti domenicali coinvolgendo i ristoratori del territorio arceviese con menù speciali e pomeriggi di spettacolo.
«Una domenica andando a Polenta» è promossa dal Comune di Arcevia, dalla Regione e dall’Accademia di Roccacontrada. Il presidente Alfiero Verdini ha voluto ricordare come l’evento nato nel 2006 aveva alle spalle anche la collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche per quanto riguarda la ricerca scientifica sul mais ottofile, chiamato così per via delle otto file di cariossidi nella pannocchia.
La manifestazione è stata definita da Paola Marchegiani, dirigente regionale del servizio turismo, un «emblema di quello che la Regione, forte del riconoscimento di Lonely Planet, sta portando avanti come politiche turistiche: valorizzazione del turismo lento, dei prodotti enogastronomici come elemento trasversale ad altri attrattori ambientali e territoriali, collaborazione tra enti per fare squadra e destagionalizzazione dell’offerta turistica».
Proprio grazie al successo di “Una Domenica Andando a Polenta” è nata poi un’iniziativa collaterale nel 2009 “Una Domenica Andando per Primi”, con la pasta fatta in casa preparata con farine di grano, farro, mais ottofile, fave, ceci, orzo, cicerchia, castagne, grano saraceno, organizzata nelle quattro domeniche di ottobre, segno di una rinnovata e intelligente attenzione che Comune e associazioni dedicano ai prodotti del territorio.
Ad accompagnare la polenta e i prodotti dell’area arceviese, arriveranno produzioni e delegazioni di altri 11 comuni della regione Marche: da Talamello il formaggio di fossa; da Acqualagna il tartufo; da Morro d’Alba il vino Lacrima; da San Ginesio la sapa; da Gualdo il formaggio pecorino; da Valfornace il mistrà; da Visso il ciauscolo; da Offida il vino pecorino; dall’Unione montana dei Sibillini la mela rosa; da Force gli oggetti realizzati in rame. Un fatto non di poco conto se si considera che proprio la collegialità dei prodotti inseriti in questa manifestazione ne ha determinato il successo tanto da valicare i confini regionali per approdare alla Bit di Milano, a L’Artigiano in fiera ed Expo di Milano, al salone del gusto di Torino, a Roma e persino Tokyo.