ARCEVIA- Progetti, lavori pubblici, accoglienza, ma anche neve e Natale: sono questi gli argomenti che il sindaco Andrea Bomprezzi, ha affrontato durante l’intervista. Sindaco di Arcevia dal 2009 e confermato nel 2014 nella lista, appoggiata dal centro sinistra, “Arcevia città aperta”. Bomprezzi ha 47anni si è laureato in Filosofia nel 1995, operatore culturale e guida turistica con patentino, è professore di ruolo di Lettere, presso la Secondaria di Primo grado di Arcevia è anche Presidente del Cogesco (consorzio di gestione e di servizi della valle del Misa e del Nevola) e da pochi giorni presidente Aato n. 2 Marche Centro – Ancona (servizio idrico integrato).
Sindaco, quali sono i progetti strategici che saranno realizzati?
«Il 2018 sarà un anno decisivo per il mio secondo mandato. Abbiamo messo in piedi negli anni delle progettualità intercomunali fondamentali che si svilupperanno il prossimo anno, come la strategia nazionale aree interne “Basso Appennino Pesarese Anconetano”, dove insieme ad altri 8 comuni avremo a disposizione vari milioni di euro per servizi innovativi nel campo del sociale, della scuola, della mobilità e della sanità, nonché per investimenti nel campo culturale e turistico. Poi l’Unione dei comuni “Le terre della Marca senone”, i lavori previsti dal “Progetto nazionale Banda Ultralarga” e Fondi europei GAL (gruppo azione locale), per promuovere un importante distretto agroalimentare di qualità territoriale».
E i prossimi interventi pubblici?
«Dal punto di vista delle opere pubbliche, stiamo aspettando il finanziamento per la costruzione della nuova scuola dell’Infanzia, riqualificheremo il Palazzo dei Priori e interverremo sul cimitero centrale. Non nascondo il grande lavoro dell’ufficio tecnico per la manutenzione ordinaria, su strade e patrimonio pubblico in genere, vista la vastità del nostro territorio».
Ci parli del progetto con i migranti che riguarda la campagna scavi del Monte Croce…
«È stato il primo progetto nazionale che ha coinvolto negli scavi archeologici migranti volontari, e che ha dato notorietà nazionale ai progetti di integrazione di Arcevia. Grazie alla collaborazione tra comune, Soprintendenza archeologica, Università Sapienza di Roma, i gestori del centro di accoglienza e, fondamentale, della Prefettura di Ancona, abbiamo terminato la terza campagna di scavi con risultati eccellenti sia dal punto di vista scientifico sia di integrazione».
Ne parla con soddisfazione…
«Vedere questi ragazzi provenienti da zone di fame e di guerra a contatto con gli studenti universitari per un mese, coadiuvando con entusiasmo l’attività archeologica e dialogando proficuamente tra coetanei, è stato bellissimo».
Qual è il rapporto tra i migranti ed i cittadini?
«Di questi tempi non è facile gestire i rapporti tra comunità e migranti, visto che ad Arcevia si trova un Centro di Accoglienza Straordinario con un numero elevato di ospiti. Noi abbiamo pensato che solo attraverso un rapporto di reciprocità e di condivisione si potesse sconfiggere la naturale diffidenza dei cittadini. Aver realizzato nel corso degli anni una serie di progetti che mettessero in contatto residenti e migranti, che creassero un rapporto di dare e di avere, è stata la politica vincente, molto meglio che far finta di nulla e isolare gli ospiti».
Ci può fare qualche esempio?
«Certo. Faccio l’esempio della collaborazione di migranti volontari alla pulizia e decoro del centro storico di Arcevia, insieme agli operai comunali. È stato emozionante vedere ragazzi africani e asiatici, contribuire a gestire l’emergenza neve di gennaio 2017. Tutto questo è stato possibile grazie ad un protocollo d’intesa tra comuni e prefettura di Ancona».
L’inverno sta arrivando, siete pronti per un’eventuale emergenza neve?
«Siamo pronti come sempre, grazie al piano d’emergenza comunale, ad un ufficio tecnico competente e professionale, con una squadra di operai efficiente, e con una convenzione con terzisti che, nel caso, coadiuvano le attività comunali. È chiaro che ogni anno è sempre più difficile gestire queste situazioni, con il calo delle risorse e del personale a disposizione».
Quanto è cambiata Arcevia negli ultimi anni: iniziative, interventi che sono stati realizzati…
«Con la crisi economica e con le scelte conseguenti, con progettualità partite dal basso e intercomunali, siamo riusciti a dare un ruolo ad Arcevia di primo piano e ad acquisire maggior consapevolezza sulle sue potenzialità. Arcevia, insieme a tutti coloro che credono in questa realtà, ha individuato con chiarezza il suo percorso strategico per affrontare il futuro: sviluppo dell’agricoltura di qualità, biologico in primis, del turismo culturale, sociale e ambientale, con il magnifico paesaggio che fa da cornice ideale a queste attività. Essersi riappropriati dell’anima rurale e agricola, è il fondamento per costruire tutte le progettualità future per il territorio».
Si avvicina il Natale, quali sono le iniziative messe in campo dal comune di Arcevia?
«Grazie alla vivacità storica dei nostri comitati delle frazioni e dei castelli, e delle associazioni come la Pro Loco, molto attiva, e l’Avis, abbiamo realizzato un bel programma natalizio con eventi a teatro, concerti in chiesa con l’associazione Harmonica e la corale di Arcevia, e iniziative all’aperto come “Dolce Natale”, con i mercatini l’8 dicembre, e “L’Attesa”, rievocazione religiosa suggestiva e coinvolgente, che si terrà il 23 dicembre».