ARCEVIA – Ancora disagi per il trasporto pubblico locale che deve registrare un aumento di utenti ma una limitatezza di mezzi e corse disponibili. Motivo per cui si è tenuto, la scorsa settimana ad Arcevia, un incontro presso la sede municipale arceviese con il direttore dell’Atma e i rappresentanti delle aziende Conerobus, Vitali e Bucci, per cercare di risolvere le problematiche.
Problematiche iniziate con l’aumento delle iscrizioni all’istituto professionale di Arcevia e con la presenza del CAS, il centro di accoglienza straordinaria per migranti. Le aziende sono preoccupate di non riuscire a fare fronte alla domanda di servizi se resterà questo il numero di corse disponibili.
Motivo per cui si è chiesto alla regione e all’Atma di aumentare questa disponibilità: per farlo però si dovrebbero acquistare dei mezzi idonei per il transito ad Arcevia, con le sue vie strette e spesso in curva che impediscono ai grandi mezzi, con più posti a sedere, di salire fino in paese.
La preoccupazione della sindaca Marisa Abbondanzieri è quella di vedere ridotti i servizi, cosa che complicherebbe anche la situazione per gli studenti del polo professionale del Padovano. Tra le ipotesi anche lo sdoppiamento delle corse agevolando il transito anche nelle zone pedonali come corso Mazzini e prevedendo lo spostamento della fermata di 400 metri. Ipotesi però non gradita al comune perché andrebbe a penalizzare le attività commerciali del centro storico.
Come se non bastasse, ripercussioni ci sarebbero poi anche per quanto riguarda il trasporto pubblico locale TPL nei limitrofi comuni di Sassoferrato e Serra de’ Conti dove poi passano le linee.