SENIGALLIA – Col decespugliatore lungo il fiume per vedere lo stato di conservazione degli argini. È quanto hanno messo in atto alcuni componenti del coordinamento dei Comitati Alluvione Maggio 2014 che hanno scoperto come molte zone versino invece nel degrado. In particolare gli alluvionati senigalliesi si sono recati in zona Marazzana con decespugliatore e machete ma sono rimasti sconfortati nel vedere che poco o nulla è stato fatto.
Le tane che gli animali scavano sotto l’argine, mettendone a rischio la stabilità in caso di piena per il cosiddetto fenomeno di “sifonamento”, e che dovevano essere ricoperte assieme a una rete metallica che ne prevenisse di nuovo la formazione, non sono state ricoperte e, nei casi di riempimento, gli animali imprigionati hanno cercato e trovato nuove vie di uscita creando nuove falle.
C’è poi la questione che gli abitanti della zona si pongono da anni: come mai gli argini non sono stati rifatti alla stessa maniera in entrambi i lati del fiume?
Anche sullo stato delle portelle c’è da fare alcune osservazioni: molte sono ostruite a metà, altre non si aprono per nulla, impossibilitate quindi a svolgere la funzione di valvole in caso di piena del fiume Misa.
Sono queste solo alcune delle domande che dal coordinamento dei Comitati Alluvione Maggio 2014 verranno poste all’assessore regionale all’ambiente Scapichetti che relazionerà oggi pomeriggio, 2 dicembre, in consiglio comunale sul “contratto di fiume”.