Senigallia

Caso Prota: l’ex carabiniere in servizio a Senigallia arrestato in Spagna per falso e peculato

I reati sono stati commessi tra il 2009 e il 2010, quando era in forza al Radiomobile cittadina. L'uomo è stato rintracciato a Madrid. Ecco la vicenda

i controlli dei carabinieri all'esterno dell'aeroporto
Foto di repertorio

ROMA – L’ex carabiniere Massimo Prota è stato arrestato ieri pomeriggio – 13 settembre – all’aeroporto di Fiumicino. Sono stati proprio i militari del Nucleo operativo e radiomobile di Senigallia dove prestava servizio circa 12 anni fa, assieme alla Polizia di frontiera aerea, a notificargli l’ordine di carcerazione emesso lo scorso aprile dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’appello di Ancona.

L’uomo è stato rintracciato all’estero e rimpatriato grazie a un mandato di arresto europeo poiché non si trovava più in Italia: era andato in Spagna dove si era trattenuto qualche settimana. Le indagini dei Carabinieri di Senigallia hanno permesso di individuarlo a Madrid dove è stato arrestato lo scorso 30 luglio dalla Polizia locale.

Su Massimo Prota pendevano due sentenze passate in giudicato: la prima venne emessa nel 2017, poi divenuta definitiva nel 2019, per i reati di falsità ideologica, falsità materiale, tentata concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, commessi tra il 2009 e il 2010; la seconda è del 2021 ed è divenuta definitiva a marzo 2022, per il reato di peculato commesso nel 2009. 

Quando prestava servizio presso l’Arma senigalliese Prota si era reso responsabile di vari reati, per alcuni dei quali erano stati chiamati in causa anche altri due carabinieri poi prosciolti da ogni accusa. In particolare l’ex militare era finito nei guai con l’accusa di aver falsificato alcuni verbali relativi a sequestri di droga, in modo da poter registrare minori quantitativi di stupefacenti: in parte erano stati trattenuti, in parte usati come merce di scambio per ottenere soffiate da presunti informatori e fare così una più rapida carriera. Un altro filone di indagine riguardava i cosiddetti sequestri facili dei veicoli sottoposti a controlli stradali.

L’ex appuntato scelto era stato già sospeso dal servizio nel 2011 e congedato dall’Arma dopo la prima condanna definitiva del 2019. Ieri il volo di rientro in Italia dove è stato arrestato per scontare nel carcere di Velletri (Rm) una pena complessiva di 5 anni, 5 mesi e 9 giorni.