SENIGALLIA – Posizionati ma subito rimossi alcuni cancelli alle banchine del porto Della Rovere di Senigallia. A darne notizia è il consigliere comunale Gennaro Campanile che si è anche interrogato sulla bontà dell’operazione che, almeno inizialmente, ha lo scopo di scoraggiare l’ingresso delle persone non autorizzate e dei ladri alle banchine e quindi alle imbarcazioni presenti.
Tutto è avvenuto tra fine marzo e i primi giorni di aprile, quando sono stati installati quattro cancelli in ferro che delimitavano l’accesso ad alcune banchine del porto turistico, lato nord quindi. Cancelli che, però, non impedivano di fatto l’ingresso dei malintenzionati perché facilmente aggirabili senza troppo sforzo. E su questo aspetto si concentra proprio il consigliere d’opposizione.
«I 4 cancelli che sbarrano faranno sorridere gli eventuali ladruncoli le cui scorribande avrebbero determinato l’installazione, tutto sono tranne che un ostacolo insormontabile – commenta Gennaro Campanile -. E come spesso accade, la realtà è superiore alla fantasia. Avevamo immaginato che i malintenzionati avrebbero potuto con facilità superare l’ostacolo passando lateralmente (come è evidente nella foto) ma che addirittura avrebbero trovato una specie di scaletta per farlo frontalmente è il colmo. Tra l’altro i cancelli difendono (si fa per dire) solo una parte delle banchine e pure minoritaria. Ha più senso perciò parlare di “privatizzazione” che, forse, è l’orientamento della giunta di destra Olivetti-Bello-Liverani che governa la città. A rendere ridicola la situazione è anche il fatto che le banchine sono di competenza della Regione. È possibile che la Regione abbia autorizzato una cosa del genere? Oppure si è proceduto come per le luminarie dentro l’alveo del fiume? L’assessore Campagnolo è lo stesso e quindi avrebbe potuto benissimo fare il bis. Adesso aspettiamo che l’amministratore unico ingegner Rognoli produca l’autorizzazione per renderci conto di chi ha approvato una cosa simile».
«Innanzitutto bisogna dire che la Gestiport, società partecipata del Comune, ha un ordinamento che le dà una certa autonomia – è intervenuta l’assessora Campagnolo che ha la delega al porto – quindi non capisco perché l’amministrazione debba essere tirata in ballo per ogni questione. Sulle cancellate non ci era arrivata alcuna comunicazione ma sappiamo che si trattava di prove tecniche per rispondere a un’esigenza segnalata da vari diportisti che si sono visti sparire alcuni oggetti dalle barche nella darsena. Come succede in tanti porti, tra l’altro, dove i diportisti possono aprire i cancelli e accedere così alle imbarcazioni. Ora, visto che ci saranno da fare delle modifiche, è stata fatta richiesta al Suap: gli uffici stanno gestendo il procedimento e segnaleranno se ci sarà bisogno del parere della Regione Marche. Ma si tratta di un altro servizio, come quelli per esempio sui rifiuti per cui sono state riqualificate le isole ecologiche, quindi non ci vedo nulla di strano: si tratta di una questione di sicurezza, non di una privatizzazione».
Chi parla di intervento discriminatorio è la Lega Navale. Dalla sezione senigalliese del sodalizio è partita una lettera al sindaco Olivetti in cui si parla non solo del malcontento per l’aumento delle tariffe per lo stanzionamento delle imbarcazioni, ma anche dei cancelli che potrebbero essere considerati discriminatori nei confronti degli altri diportisti: «Le barche ormeggiate nelle banchine perimetrali della darsena – scrive il presidente Andrea Messersì – non si gioverebbero di alcuna maggiore protezione, pur pagando la stessa tariffa di chi è ormeggiato ai pontili».