SENIGALLIA – Non è uno sfratto, chiariamolo subito. È un trasloco temporaneo in vista di importanti lavori di riqualificazione che interesseranno dall’estate in poi l’ex collegio Pio IX, l’immobile che si affaccia su piazza Garibaldi e con un passato storico importante. Al suo interno, oltre al comando della polizia locale, vi trovano spazio anche numerose associazioni che chiedono garanzie all’amministrazione comunale di potervi ritornare al termine della riqualificazione.
Andiamo per ordine. All’ex collegio Pio IX di Senigallia, grazie al PINQUA (il programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare), ci sarà una riqualificazione per 1,3 milioni di euro che riguarderà tutti i tre piani dell’edificio. Al secondo piano saranno realizzati alcuni appartamenti per l’edilizia sociale delle persone più anziane, mentre il piano terra e il primo piano dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) essere lasciati alle associazioni del territorio, partendo da quelle già presenti. Per lo meno questa era l’idea iniziale. Oltre agli annunci della prima fase, però, altre dichiarazioni non sono state rilasciate per cui molte realtà di volontariato, anche importanti per il territorio cittadino e vallivo vivono nell’incertezza.
Tra queste vi sono l’associazione Dalla parte delle donne, che si occupa di donne vittime di violenza con percorsi di accompagnamento legale e psicologico, e l’associazione Le Rondini onlus che invece gestisce un centro di aggregazione per bambini, bambine e adolescenti. Entrambe realtà di valore e spessore sociale per l’area senigalliese e per l’hinterland, le due associazioni hanno in comune questo destino incerto.
«Da tempo stiamo chiedendo un incontro all’amministrazione comunale – spiega Paola Curzi, ex assessora nonché attuale volontaria de “Dalla parte delle donne” – ma non otteniamo risposte. Però spostare una sede non è semplice e deve anche essere comunicato all’utenza per tempo. Noi ci stiamo guardando attorno ma l’amministrazione in questo momento non ci sta dando una mano».
Più complessa la situazione de Le Rondini onlus: a fine marzo 2023 c’è stato un crollo di parte del soffitto della sede in piazza Garibaldi e, non essendoci le condizioni di sicurezza, sono rimasti senza sede. «Dopo alcune soluzioni temporanee, dato che l’amministrazione comunale non poteva assicurarci altra soluzione, pur non di non chiudere le attività abbiamo preso dei locali in affitto» spiega la presidente Manuela Marchionni. «Ma non possiamo andare avanti così, anche perché in questo momento non stiamo percependo contributi proprio per la questione della sede, quindi rischiamo di dover interrompere le nostre attività che si rivolgono a minori italiani e stranieri in precarie condizioni economiche e sociali. Non potremmo nemmeno chiedere alle famiglie di contribuire perché non potrebbero farlo».
Insomma situazioni diverse con un destino comune che si dovrebbe materializzare entro l’estate. Da qui l’urgenza di avere risposte dall’amministrazione che fino a ora non ne ha date. Risposte che non ha nemmeno la polizia locale, anch’essa in procinto di lasciare lo storico palazzo, pur senza sapere con precisione la prossima sede. Si parla dell’ex Gil in viale Leopardi, dove vi sono altri uffici comunali, o di un immobile di proprietà del Comune in zona Cesanella. Ma sono solo ipotesi. E il tempo stringe.