SENIGALLIA – Verrà spostato il micile di via Camposanto Vecchio. Finirà alla Cesanella, sempre a Senigallia, sempre in un’area comunale, immersa nel verde. Ma di tutto ciò erano (quasi) all’oscuro le volontarie del micile, riunite nell’associazione Gattofili Anonimi Senigalliese onlus: per mesi avevano chiesto all’amministrazione (e ricevuto) rassicurazioni. «Fino ad oggi (venerdì 14 agosto, ndr) non avevamo certezza che tale progetto, ancora allo stadio embrionale, si potesse concretizzare nel breve periodo – spiega Angela Carloni, presidente della realtà animalista che opera dal 2011 in ambito specificatamente felino – lo apprendiamo ora dai media».
La giunta comunale ha infatti approvato il 28 luglio una delibera, la n. 119. Nell’atto si stabilisce che entro la fine del 2020 verrà messo all’asta il terreno di proprietà comunale su cui si insedia la colonia felina, già inserito nel registro delle alienazioni; terreno limitrofo a un’abitazione venduta il giorno prima della delibera, anch’essa di proprietà dell’ente. Questa doppia alienazione ha fatto preoccupare le volontarie del micile che si occupano attualmente di circa 80 gatti: adesso vedono come imminente il trasloco nonostante le iniziali rassicurazioni degli amministratori.
Sono proprio la tempistica e i costi le preoccupazioni maggiori per la onlus senigalliese. Le varie strutture che ospitano i felini sono state realizzate in oltre 10 anni proprio dai membri dell’associazione, «costruendo pezzo dopo pezzo grazie alle donazioni di privati e al 5×1000. Ma noi non saremmo in grado, né economicamente né fisicamente, di sostenere il trasloco e la realizzazione di una nuova struttura in altro luogo». Nella delibera si cita una stima dei possibili costi da sostenere, a carico del Comune stesso: circa 30 mila euro per la sistemazione dell’area (attualmente un terreno verde con alberi piantumati da pochi anni), la sua recinzione, l’illuminazione, l’approvvigionamento di acqua corrente e le strutture di ricovero dei gatti. Stima che sembra alla presidente Carloni anche ben lontana da quelli che sono i reali costi per le strutture.
Sulla tempistica poi non c’è nulla di certo e gli unici riferimenti sono alla messa all’asta del terreno (fine 2020) e al bilancio 2021-2023 in cui reperire le risorse. Dunque il trasloco non sembra essere imminente. Inoltre, fanno notare i gattofili anonimi, «il bosco di Topolino è attualmente un’area verde boschiva e per potere utilizzare la parte promessaci dalla giunta uscente, dovrà essere attuato un cambio di destinazione d’uso, modifica che non sappiamo se e quando verrà decisa; parimenti, non abbiamo potuto ancora visionare la delibera della giunta comunale con cui è stato deciso il nostro definitivo spostamento. Non solo. La delibera di giunta è un atto d’indirizzo che, come noto, non vincola la futura giunta ad attenervisi».
«Ci piacerebbe conoscere i tempi entro cui la giunta uscente prevede di effettuare lo spostamento della colonia – continuano i volontari. Sfugge probabilmente agli organi comunali che il trasloco di oltre 80 gatti, di cui alcuni poco inclini al contatto umano, non può essere effettuato in poco tempo né può avvenire nel periodo invernale; inoltre, tale spostamento sarà possibile solo se e quando sarà pronta la nuova struttura, che, come detto, non sappiamo ancora quando e se verrà realizzata».
Tra le motivazioni che hanno spinto la giunta a individuare il bosco di Topolino, alle Cesanella, come nuova sede per la colonia felina, non si fa menzione alla sicurezza dei volontari che operano al micile: alcune auto – quasi sempre delle stesse persone e mai degli utenti che arrivano per l’adozione dei gatti – erano state infatti prese di mira da uno o più vandali mai identificati con danni alle auto e alle strutture. «Ci fa piacere che l’Amministrazione attuale si interessi alla problematica dei nostri gatti, ma lo spostamento deliberato dalla giunta non può essere messo in correlazione con la sicurezza nostra e dei gatti ospiti del micile, poiché gli atti vandalici di cui noi volontarie e gli stessi gatti siamo stati vittime potrebbero reiterarsi anche nel “Bosco di Topolino”, in quanto presumibilmente legati al nostro operato e (almeno, si spera) non al luogo che ospita il micile, e da noi legittimamente goduto in forza di contratto di comodato. La nuova area su cui sembra a questo punto che dovremo andare – conclude Angela Carloni – non è più al riparo da episodi simili rispetto a prima, anzi ci sembra anche più esposta».