CORINALDO – Operativo il modulo rsa covid nella struttura cittadina dopo le operazioni di trasferimento dei pazienti negativi in altre rsa dell’area vasta 2. Lo ha annunciato l’Asur che aggiunge come siano state «definite tutte le azioni organizzative, procedurali, logistiche e assistenziali, con il personale operante nella struttura» per assicurare la separazione degli ingressi, delle attività e dei percorsi sporco-pulito.
Dunque non si fermerà l’attività ambulatoriale, né il centro prelievi né il cup di Corinaldo, presenti al piano terra della stessa struttura rsa corinaldese, in cui è stato attivato il modulo da 20 posti letto dedicati ai pazienti post acuti e positivi, dimessi dalle strutture ospedaliere di Senigallia e limitrofe. L’esigenza nasce proprio dalla forte pressione che c’è sugli ospedali pubblici, in cui sono ancora in aumento i ricoveri.
L’ospedale di Senigallia aveva visto nei giorni scorsi attivare il reparto covid, subito riempito, mentre altri pazienti positivi – due in media, ma con un picco di sette – erano ospitati temporaneamente al pronto soccorso cittadino. Con questa soluzione si è riusciti ad alleggerire l’attività dell’ospedale: i pazienti che non necessitano più delle cure ospedaliere, ma che rimangono positivi e bisognosi di un’assistenza infermieristica e medica, potranno dunque essere trasferiti alla rsa corinaldese. Si libereranno così preziosi posti letto al reparto covid del “Principe di Piemonte”, dove la disponibilità è passata da 14 a 20 postazioni.
Per quanto riguarda la struttura corinaldese arrivano anche le rassicurazioni della direzione d’Area vasta 2 dell’Asur Marche. «sono stati approntati i percorsi di accesso ed uscita dalla struttura senza sovrapposizioni – spiegano da; saranno garantite in sicurezza le attività distrettuali, specialistiche attive dal lunedì al sabato come di consueto. Sono stati realizzati percorsi e disposti interventi straordinari di sanificazione, per ovviare a limiti strutturali e assicurare l’utilizzo degli ambienti in sicurezza». Rassicurazioni che seguono le critiche mosse da alcuni esponenti politici e medici del territorio senigalliese, tra cui l’ex presidente della commissione regionale sanità Fabrizio Volpini e il comitato a difesa dell’ospedale di Senigallia.
Le perplessità nascevano dalle oggettive difficoltà logistiche e strutturali dell’edificio che ospita, oltre alla rsa, anche altri uffici Asur come il cup e l’anagrafe sanitaria ma soprattutto gli ambulatori infermieristici e specialistici per le visite cardiologiche, dermatologiche, oculistiche, ostetriche, neurologiche, psichiatriche, fisiatriche: la cittadinanza potrà continuare ad usufruire dei servizi sanitari così come del centro prelievi.