Senigallia

Senigallia, manifestazione per ricordare Giulio Regeni

Iniziativa in piazza Roma a nove anni di distanza dalla morte del ricercatore friulano e in contemporanea con quella di familiari e amici a Fiumicello (UD)

Lo striscione per Giulio Regeni affisso fino all'ottobre 2020 sulla facciata del municipio di Senigallia
Lo striscione per Giulio Regeni affisso fino all'ottobre 2020 sulla facciata del municipio di Senigallia

SENIGALLIA – Un presidio sotto il palazzo comunale di Senigallia per ricordare Giulio Regeni. È l’iniziativa promossa dalla “Rete per la pace subito” per la giornata di domani, sabato 25 gennaio, a nove anni di distanza dalla morte in Egitto del giovane ricercatore friulano e proprio nell’ora in cui inviò l’ultimo messaggio ai suoi familiari.

Per ricordare Giulio Regeni – rapito, torturato e assassinato da quattro ufficiali dei servizi segreti egiziani contro i quali è in corso il processo in corte d’assise a Roma – è stato organizzato un presidio in piazza Roma, proprio sotto quel palazzo delle istituzioni in cui per lungo tempo è stato affisso lo striscione giallo con la scritta “Verità per Giulio Regeni” poi tolto subito dopo l’insediamento dell’entrante giunta Olivetti. Un altro striscione campeggiava sulle pareti del liceo Perticari (sede di via Rossini), lato via Montenero.

Negli stessi momenti, familiari, amici e concittadini di Giulio Regeni celebreranno l’anniversario alla stessa ora, a Fiumicello (Udine), in un incontro promosso dall’amministrazione comunale. Una diversità di atteggiamenti che non è passata inosservata alla comunità senigalliese che già tempo fa lanciò una raccolta firme per far ripristinare lo striscione sulla facciata del municipio.

«Sarà per noi una nuova occasione per chiedere che la ricerca di verità e giustizia non si fermi, nonostante gli ostacoli colpevolmente frapposti dal governo egiziano e nonostante il ricorrente cinismo mostrato dalla politica italiana, che alla verità predilige il commercio delle armi, del gas e del petrolio, e perfino il sostegno degli aguzzini dei lager destinati ai migranti, secondo la tristissima cronaca di questi giorni» riportano in una nota gli organizzatori.

Una manifestazione dunque pacifica e senza simboli, solo per ricordare il giovane ricercatore barbaramente torturato e ucciso, simbolo di chiunque aspiri a vivere in una società nel pieno rispetto dei diritti umani.