Senigallia

A Senigallia nuovo pronto soccorso, Obi e medicina d’urgenza: via ai lavori

Sanità pubblica al centro del maxi investimento da oltre 20 milioni di euro. Abbattuti gli alberi per fare spazio al nuovo edificio sulla collina di via Cellini

L'ospedale "Principe di Piemonte", a Senigallia
L'ospedale "Principe di Piemonte", a Senigallia

SENIGALLIA – Con il via libera da parte della conferenza dei servizi, possono finalmente partire i lavori di realizzazione della nuova palazzina per le emergenze all’ospedale di Senigallia. Edificio in cui troveranno spazio il pronto soccorso, l’osservazione breve intensiva (Obi) con sei posti letto, altrettanti per la medicina d’urgenza, mentre saranno otto quelli riservati alla terapia intensiva e sub-intensiva. A dare ulteriore importanza la presenza di ben quattro sale operatorie moderne, la diagnostica per le immagini e quindi tac e risonanza magnetica.

L’avvio dei lavori era stato contraddistinto da alcune polemiche ambientaliste per il taglio, ancora una volta, di numerosi alberi, in particolare degli alti pini marittimi che caratterizzano la città.
Diversi gli appelli a mantenere le piante come corona all’edilizia ma sono caduti nel vuoto. I lavori poi si erano interrotti subito dopo il taglio del verde per alcune modifiche progettuali e per il definitivo permesso alla realizzazione della palazzina dal costo di ben 25 milioni di euro. Un costo lievitato come un prodotto da forno, rispetto agli iniziali 16 milioni previsti e stanziati dalla Regione.

Progettazione e lavori sono affidati, tramite appalto integrato, a una ditta che ha dovuto attendere varie verifiche prima di rimettere in moto le ruspe. Tra queste, anche le ispezioni geologiche e archeologiche.

Ora che si sono risolte tutte le problematiche iniziali, i lavori potranno partire velocemente, anche se una vera e propria data di fine per il cantiere non è stata comunicata. Solo al termine di tutti i collaudi e sopralluoghi finali, sarà poi possibile trasferire alcuni reparti dai vecchi edifici, alcuni dei quali non più a norma, a quelli moderni tanto attesi dalla cittadinanza.