Senigallia

Giù 22 pini dal giardino della fondazione Città di Senigallia, Canafoglia: «Nessun fine speculativo»

Il commissario: «Nessun fine speculativo, ma solo la tutela delle persone. Quei cittadini attenti all’ambiente collaborino fattivamente»

La residenza protetta della fondazione Città di Senigallia
La residenza protetta della Fondazione Città di Senigallia

SENIGALLIA – Alcune polemiche sono emerse dopo il recente abbattimento di 22 pini nel giardino della fondazione “Città di Senigallia”. Alberi che, secondo quanto riporta l’ente, potevano improvvisamente crollare con conseguente rischio per l’incolumità degli ospiti assistiti nella residenza protetta o del personale, così come per pazienti, utenti e personale ospedaliero.

«Occorrono alcune precisazioni per fugare ogni dubbio, illazioni e critiche apparse di recente sui social media sull’argomento» dichiara il commissario straordinario dell’ente senigalliese, Corrado Canafoglia. Il rappresentante inizia dal crollo avvenuto il 24 ottobre scorso, nonostante una valutazione di stabilità di pochissimi giorni prima, che ha destato preoccupazione. Fatto poi ripetutosi il successivo 23 dicembre 2024: mentre erano in corso altre valutazioni, ben due alberi – sempre della specie protetta “pinus pinea” – sono caduti a terra.

Dei tre episodi, fortunatamente nessuno ha avuto conseguenze per le persone: i pini marittimi si sono schiantati contro la scala di emergenza della palazzina sud, rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco o sul corpo di collegamento tra le due palazzine in cui è gestita la struttura per anziani. Quindi danni ma nessun ferito. Ciò ovviamente non toglie la pericolosità della situazione.

Dopo ripetuti sopralluoghi, un agronomo incaricato dalla fondazione Città di Senigallia ha rilevato la necessità di procedere all’abbattimento di 22 esemplari di pini su 33 presenti: in particolare di alcuni piantati a ridosso di via Cellini ed altri tra le due palazzine dell’ente ed il monoblocco ospedaliero.

«L’abbattimento non ha alcun fine di speculazione edilizia, come da qualcuno adombrato – spiega Canafoglia – ma solo ed esclusivamente di tutela della incolumità fisica, […] argomenti prioritari rispetto al mantenimento di pini valutati pericolosi da un tecnico esperto, che dopo mesi di indagini approfondite ha ritenuto di doverli abbattere». 

E tutto questo senza dimenticare non solo i costi sostenuti dall’ente, ma anche che la stessa fondazione dovrà comunque ripiantumare un numero identico di alberi «per cui ogni timore di danno all’ecosistema locale viene meno». 

Da qui l’appello – un po’ provocatorio – del commissario Canafoglia a quanti sui social si lamentavano dell’abbattimento affinché contribuiscano con donazioni a ripiantumare nuove alberature. Solo così, spiega il rappresentante della fondazione Città di Senigallia, si potrà «passare dalle parole ai fatti», rendere meno oneroso l’operazione per le casse dell’ente che versa in ben note difficoltà economiche e che dovrà sborsare ben 45 mila euro.