SENIGALLIA – Sono tre le ipotesi al vaglio della struttura commissariale per il nuovo ponte Garibaldi, di cui il Comune senigalliese è venuto a conoscenza grazie al vicecommissario Stefano Babini. Ipotesi che in parte ricalcherebbero le discussioni già fatte nelle settimane scorse quando ancora si dibatteva sulla posizione dell’infrastruttura, per il momento spostata di alcune decine di metri più a monte.
Una delle ipotesi, forse la più semplice per evitare ogni critica paesaggistica e ogni difficoltà tecnica relativa alla viabilità, è quella di far tornare il ponte nella sua vecchia sede per sollevarlo con una serie di martinetti quando il fiume è in piena. Ma la normativa del 2018 li vieta, motivo per cui non è stato fatto nemmeno per il ponte degli Angeli inaugurato nel 2021.
La seconda ipotesi prevede che nella nuova posizione, vicino allo storico lavatoio, venga realizzata una struttura in reticolato, alta circa 4 metri e inclinata rispetto all’asse di via Cavallotti per ridurre il raggio di curvatura delle rampe di accesso e quindi la “lunghezza” totale del ponte.
Infine la terza e ultima ipotesi sul piatto – per ora solo tali dato che ancora non vi sarebbero progetti pronti – è quella relativa a una struttura metallica ad arco, più leggera ma più alta, che quindi impatterebbe visivamente di più sul prospetto dei portici Ercolani che tanto inorgogliscono i senigalliesi.
Ogni ipotesi ha pro e contro: avversi a tutte si sono scagliati i criticoni del web, senza pensare che intanto la città rimane divisa e la viabilità complicata. Così come lo è la situazione delle attività commerciali e lavorative della zona che vedono difficoltà crescenti proprio per il minor flusso di persone.