SENIGALLIA – Dopo il “sì” al consiglio grande per poter parlare del futuro di ponte Garibaldi, arriva anche la data: mercoledì 5 febbraio. E, dopo mesi di assenza, sarà presente anche il presidente della giunta regionale, nonché commissario delegato all’emergenza degli eventi alluvionali, Francesco Acquaroli, insieme a Stefano Babini, suo vice. Ma già c’è chi è critico, dopo le esternazioni dell’assessore regionale Aguzzi che ha blindato il progetto chiamandolo «praticamente definitivo».
A dare l’annuncio del consiglio grande a Senigallia, a conclusione dei lavori della conferenza dei capigruppo che si è tenuta questa mattina, è il presidente dell’assise civica senigalliese Massimo Bello: la seduta comincerà alle 10:30 nell’aula “Giuseppe Orciari” della residenza municipale. Ci sarà un unico tema da dibattere: la progettazione del nuovo ponte Garibaldi, con discussione della proposta progettuale e conseguente dibattito pubblico date le numerose osservazioni mosse relativamente all’impatto dell’opera nel contesto urbano.
Ad Acquaroli e Babini si affiancherà il sindaco di Senigallia nonché presidente dell’unione dei comuni “Le terre della marca senone” Massimo Olivetti. Ai tre esponenti il compito di illustrare alla cittadinanza il progetto urbanistico, i dettagli tecnici, le opere di mitigazione per ridurre l’impatto dell’infrastruttura ma anche le questioni amministrative al riguardo.
Il consiglio grande servirà per dare voce anche alle molteplici associazioni, sigle partitiche e sindacali che durante questi mesi post alluvione sono intervenute più volte sui quotidiani, così come ai tanti cittadini – come referenti di comitati e gruppi portatori di interessi diffusi – che da tempo avevano sentito la necessità di una partecipazione allargata sul tema. Per farlo però dovranno prenotare il proprio intervento entro e non oltre le ore 12 del 31 gennaio 2025, via e-mail: consigliogrande@comune.senigallia.an.it.
Stabilite anche le modalità e le tempistiche degli interventi, sia dei relatori (5 minuti il sindaco, 30 minuti Acquaroli e Babini), sia dei consiglieri comunali (uno per gruppo consiliare, per 5 minuti ciascuno), che della cittadinanza (5 minuti a intervento).
Dicevamo delle critiche all’iniziativa politica dopo la presentazione del progetto e conosciuti i tempi per gli interventi. «Siamo decisamente insoddisfatti e assolutamente sconcertati dalle modalità della convocazione del consiglio grande – interviene Marco Lion, presidente di “Italia Nostra”, sezione di Senigallia. Decidere di fissare il consiglio, diversamente da come è stato fatto in precedenti occasioni, in una giornata lavorativa significa impedire la partecipazione dei cittadini che in quelle giornate lavorano. Che dire poi del tempo concesso al presidente Acquaroli e al vicecommissario Babini, un’ora, rispetto ai 5 minuti concessi alla associazioni portatrici di interesse? Come sarà possibile ascoltare realmente proposte e orientamenti della comunità locale se ai semplici cittadini sarà preclusa ogni possibilità di intervenire? Per un progetto che, se realizzato, sarà uno sfregio per il paesaggio urbano storico della città e che farà impazzire il traffico cittadino si continuano a imporre decisioni calate dall’alto e a depotenziare e immiserire qualsiasi confronto pubblico di riflessione. Così si ridicolizza il diritto dei cittadini di essere informati e di partecipare alla vita e alle decisioni della propria comunità».