SENIGALLIA – Striscioni sotto il municipio sul tema di ponte Garibaldi. “Un altro ponte è possibile”, “Sindaco vogliamo parlarne?”, “9.000 firme lo chiedono”. Slogan proprio mentre nel pomeriggio di oggi, 9 gennaio, andava in scena il consiglio comunale che deve decidere se verrà fatto o meno un consiglio grande per parlare coi cittadini – ma senza che questi abbiano la parola a meno che non siano rappresentanti di associazioni o enti vari – dell’ipotetica infrastruttura presentata dal commissario all’alluvione Acquaroli, dal vice Babini e dal sindaco Olivetti.
A mettere in campo l’iniziativa sono state le associazioni di tutela del patrimonio storico, artistico e ambientale di Senigallia, cittadine e cittadini senigalliesi che hanno chiamato in causa sindaco e amministrazione senigalliese per poter discutere di una ricostruzione – quella appunto di ponte Garibaldi – il cui progetto presentato sta per ora creando più ostacoli che altro.
La società civile, i cittadini sensibili all’identità e alla storia della propria città chiedono scendendo in piazza «che non si perseveri con un progetto che rappresenta uno sfregio al paesaggio urbano storico della città rappresentato dalla veduta della settecentesca fuga di colonne dei Portici Ercolani, immagine iconica identitaria di Senigallia. Ribadiamo che sul progetto del nuovo Ponte Garibaldi, di fronte cioè a problematiche che toccano l’immagine e la storia della città, e che richiedono un ampio confronto di idee e un approccio multidisciplinare, è estremamente opportuno e necessario, oltre che politicamente corretto, aprire un confronto pubblico: sentendo opinioni, valutando esperienze e coinvolgendo professionalità».
Da qui la promessa di dare ancora vita a questa battaglia, sapendo – sostengono Italia Nostra, Gruppo Società Ambiente, Associazione Confluenze, Archeoclub d’Italia e Amici della foce del fiume Cesano – «che la maggioranza dei cittadini senigalliesi la pensa come noi».