SENIGALLIA – Si è conclusa alla rotonda l’iniziativa per raccogliere la legna dal fiume e dalla spiaggia, consentendone il riutilizzo e mitigare il rischio idraulico nel territorio. E’ il corso – partito lo scorso inverno – che ha permesso a 11 aziende agricole di apprendere norme, procedure e metodologie di questa attività organizzato da Coldiretti, Federforeste, Consorzio di Bonifica e società agricola Green Power.
L’evento è stato voluto proprio per dare delle risposte a un territorio come quello marchigiano, in generale, e senigalliese, nello specifico, che ha subito varie alluvioni e che cerca soluzioni. Se azzerare il rischio di esondazioni è una missione impossibile, perlomeno si può lavorare sulla rimozione dei fattori di rischio più frequenti. E la presenza di legna e altri detriti dal letto dei fiumi e dei fossi è uno dei fenomeni più noti e facilmente risolvibili, ostacolato però finora da leggi e burocrazia.
Il progetto presentato a Senigallia, parallelamente al corso di formazione che ha avuto una prova pratica a Serra de’ Conti, va proprio nella direzione di rimuovere questi cavilli normativi che impediscono la manutenzione ordinaria e prevenzione che si faceva un tempo grazie all’intervento dei frontisti che prelevavano la legna dai fiumi non solo per fini personali.
Un percorso importante perché siamo riusciti ad avvicinare le imprese agricole alle attività di gestione del fiume che già svolgono i Comuni e il Consorzio di Bonifica, ha spiegato Andrea Montresor, responsabile di Federforeste. Le aziende diventano così delle sentinelle dei fiumi. Nel caso senigalliese e dintorni, il bacino idrografico Misa-Nevola copre 1.100 chilometri quadrati e interessa 32 Comuni.