SENIGALLIA – Festa in città per la riapertura – dopo otto anni di chiusura e poi di lavori – della chiesa di Santa Maria delle Grazie. Si tratta della chiesa parrocchiale che confina con il cimitero maggiore, un lascito dei signori di Senigallia, i Della Rovere, che risale al 1491 e che fu chiusa nel settembre 2016 a seguito – ma non a causa – del sisma del mese prima. Una ferita per la comunità, risanata anni dopo grazie all’intervento di Comune di Senigallia, proprietario della struttura, e della Regione Marche.
Nel fine settimana appena trascorso, sabato 30 e domenica 1, si sono svolti due eventi per celebrare questo momento così importante per la comunità senigalliese: visite guidate con i giovani ciceroni della scuola Marchetti, intrattenimento musicale con la banda cittadina e poi incontri culturali sul restauro (e non solo) costato oltre 700 mila euro in due tranches di lavori e interventi.
L’iter complessivo di riqualificazione è stato avviato dall’amministrazione comunale Mangialardi bis nel 2018. Dopo la verifica di vulnerabilità sismica dell’intero complesso (2019), è stato realizzato il rifacimento della copertura della chiesa e la sistemazione delle lesioni alla fodera muraria interna eretta nel 1626, oltre al restauro della torre campanaria (2022-2023). Nel 2024 l’attuale giunta Olivetti ha stanziato ulteriori somme con cui sono stati infine realizzati i nuovi impianti di riscaldamento a irraggiamento, elettrico e di allarme/videosorveglianza.
Ma se si parla di evento non è a caso: nell’occasione infatti è tornata nella sua collocazione – dov’era rimasta per oltre 400 anni – la pala d’altare del Perugino Vergine con bambino e santi: dopo anni di permanenza e custodia nella Pinacoteca diocesana di Senigallia dove è stata ammirata da migliaia di persone, è stata nei giorni scorsi ricollocata nella chiesa delle Grazie, che si riappropria del suo bene artistico più prezioso, fruibile ora ai fedeli e agli storici.