Senigallia

Senigallia, avviato il ricorso al Tar contro l’antenna sulla collina del Cavallo

Il comitato parla di errori, anzi «palesi violazioni di legge», ma soprattutto critica la scelta dell'amministrazione comunale di voltare le spalle ai cittadini

L'antenna posizionata sulla collina del Cavallo, panoramica periferia di Senigallia
L'antenna posizionata sulla collina del Cavallo, panoramica periferia di Senigallia. Foto tratta da Facebook

SENIGALLIA – Ricorso al Tar contro l’antenna di telecomunicazioni da posizionare sulla collina del Cavallo, punto panoramico da cui si intravede un lungo tratto costiero dalla spiaggia di velluto ad Ancona. A presentarlo è il “Comitato per il diritto alla partecipazione civica e per la tutela del paesaggio”, presidente dott. Bartoli, già più volte intervenuto sulla vicenda, chiedendo prima lo stop ai lavori e poi il dialogo con gli enti, soprattutto il Comune. Richieste cadute nel vuoto.

Continua da qui l’ultimo passo di questa vicenda che ha visto il comitato del Cavallo tentare la strada del dialogo, inascoltato, prima del ricorso al Tar Marche per far abbattere l’antenna TIM/INWIT, con immediata sospensione dei lavori. «A questo ci ha obbligati il Comune di Senigallia, sordo alle istanze di oltre 150 cittadini, tanti sono gli attuali aderenti al comitato, con una Amministrazione Comunale totalmente incapace di ammettere i propri errori».

Il comitato parla di errori, anzi «palesi violazioni di legge», quando si riferisce al fatto che «l’antenna sorge su un crinale collinare protetto, su cui le edificazioni sono pesantemente vincolate. In particolare esse non possono sorgere entro i 2 metri di dislivello dalla sommità del crinale» , dove invece le società TIM e INWIT hanno posizionato il palo alto circa 30 metri. Ma l’episodio che ha fatto scatenare la rabbia dei cittadini riuniti nel comitato è stato il mancato sostegno da parte dell’amministrazione comunale che, anzi, ha prima affermato di non poter fare nulla sulla vicenda e poi ha proposto le vie legali.

«Che l’antenna sia abusiva lo stabilirà il TAR» continuano dal comitato. «Per ora siamo certi di una cosa: a Senigallia per ristabilire la verità, lo stato di diritto e tutelare un bene pubblico come il paesaggio, dei privati cittadini devono pagare di tasca propria. La prima istituzione preposta a farlo, cioè il Comune di Senigallia con a capo il Sindaco avv. Massimo Olivetti, si gira dall’altra parte». E la chiosa finale: «La parte debole, in questa vicenda, siamo noi, sono i cittadini, è la città e il suo territorio».

Sostegno arriva invece dal centrosinistra che incalza l’amministrazione comunale sia sul mancato dialogo coi cittadini sia sull’assenza del piano antenne: «È inaccettabile – affermano i consiglieri consiliari dei gruppi Partito Democratico, Alleanza Verdi Sinistra-Diritti al Futuro, Vivi Senigallia e Vola Senigallia – che il Comune continui a procedere senza avviare un vero dialogo con i cittadini e il comitato del territorio, ignorando così il principio fondamentale di trasparenza che dovrebbe guidare ogni azione di governo. La mancata volontà di confronto non solo mina la fiducia tra istituzioni e cittadini, ma mostra anche una preoccupante indifferenza verso le istanze della comunità. Il ruolo della politica è quello di mediare, ascoltare e proporre soluzioni, non di alzare muri che inevitabilmente portano a tensioni e divisioni».

Ti potrebbero interessare

Senigallia ricorda Enzo Tesei

Svolto il memorial per celebrare e ricordare lo storico fondatore e presidente del comitato Uisp di Senigallia: tanti appassionati alle iniziative 2024