SENIGALLIA – È di pochi giorni fa l’inizio del trasloco – temporaneo – della polizia locale di Senigallia dal centro storico al quartiere periferico della Cesanella. Il Corpo ha infatti lasciato l’ex collegio Pio IX per essere ubicato in via Cimabue n. 5 in quei locali dell’ex Edra che il Comune utilizza come stallo temporaneo quando ci sono lavori agli edifici comunali.
La stessa cosa era avvenuta lo scorso anno, quando in quei locali alla Cesanella erano stati portati i bambini e le bambine della scuola primaria del quartiere che era interessato dai lavori di ristrutturazione e miglioramento sismico e che proprio all’inizio dell’anno scolastico 2024-25 sono stati riportati alla loro sede di via Botticelli. Ora è il turno della polizia locale.
Nei giorni scorsi, ma le operazioni sono ancora in corso, si è svolta la maggior parte degli spostamenti di faldoni, computer, e altri materiali utili e necessari allo svolgimento delle attività della polizia locale da piazza Garibaldi a via Cimabue, fermo restando che un ufficio in centro storico, uno sportello per il cittadino è stato attivato nei locali comunali dell’ex Gil in viale Leopardi proprio per assicurare una maggiore vicinanza al cittadino.
Su tutta questa situazione interviene la “funzione pubblica” della CGIL che «esprime forte perplessità per lo spostamento a causa della totale assenza di condivisione e confronto di questa scelta» da parte dell’amministrazione con i dipendenti interessati allo spostamento e con le organizzazioni sindacali. «Nessuna riunione si è tenuta per illustrare gli spazi o discuterne le possibili ipotesi di suddivisione, anche in relazione alle diverse esigenze degli uffici che avrebbe reso possibile un confronto ed una condivisione per l’esame di esigenze e criticità».
A trasloco effettuato, la Fp Cgil parla di una «suddivisione assolutamente inadeguata, non congrua e tutt’altro che equilibrata, sia in relazione all’uso dei locali destinati agli uffici, sia alla decisione del loro impiego». Nel primo piano vi sono ora alcuni uffici e ben due sale riunioni, una delle quali con un ambiente molto ampio, «che rimarranno di fatto non utilizzate per la maggior parte del tempo»; di contro, al piano terra è collocata la maggior parte degli uffici i cui locali dovranno addirittura essere condivisi. «Il risultato, come già stato fatto rilevare attraverso una recente nota ufficiale inoltrata all’Amministrazione, è l’emergere di una serie di criticità che andranno in primo luogo a carico dei cittadini» conclude il sindacato.