SENIGALLIA – Babbo Natale in visita all’ospedale di Senigallia. si ripete la ormai tradizionale iniziativa per portare un po’ di allegria, spensieratezza e doni ai piccoli e grandi pazienti del nosocomio cittadino. A organizzarla – per lunedì 23 dicembre, dalle ore 10 alle ore 12 – è stato un mix eterogeneo di realtà: la direzione sanitaria di presidio ospedaliero area vasta 2, l’associazione “Un Tetto” (gruppo per l’affido e l’accoglienza dei minori), i gruppi scouts “Agesci Senigallia 1” e “Fse Senigallia 1” ed il gruppo “genitori testimoni di speranza”.
La visita inizierà nel reparto di pediatria dove babbo natale, insieme ad alcuni scouts e volontari, incontrerà i bambini e i loro genitori. Offrirà loro doni e li intratterrà con poesie e canti, creando un clima di allegria e di serenità. Successivamente la visita si estenderà a tutti i reparti per un saluto a tutti coloro che si trovano in questo periodo di festività in ospedale alle prese con dolori e malattie. La collaborazione va avanti ormai da vent’anni con lo scopo di alleviare le sofferenze dei bambini e dei pazienti ricoverati, cercando di portare un po’ di gioia , un sorriso, distrazione e speranza in un contesto caratterizzato spesso da preoccupazione, dolore e paura per le condizioni di salute.
Un po’ di spensieratezza nella struttura ospedaliera che proprio pochi giorni fa ha ricevuto la conferma dei due bollini rosa, anche per il prossimo biennio 2020-2021, dalla fondazione Onda, l’osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere impegnato sul fronte della promozione della medicina di genere. La fondazione attribuisce dal 2007 il riconoscimento agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.
La cerimonia di premiazione si è svolta l’11 dicembre scorso a Roma, presso il Ministero della salute. L’ospedale di Senigallia ha meritato il riconoscimento grazie all’impegno da sempre rivolto alle tematiche del mondo femminile. Oltre per la cura dedicata alle problematiche delle varie fasce d’età dall’adolescenza a quella menopausale, per l’attenzione nelle attività di screening dei principali tumori femminili svolte anche in collaborazione con il consultorio, e per un’attenta assistenza alle donne sia nella gravidanza fisiologica che in quella a rischio, come nel caso del diabete, negli ultimi anni un notevole impulso è stato dato ad altri importanti percorsi rispondenti a nuove pressanti esigenze.
Grande rilevanza è data alla patologia oncologica della mammella, affrontata in équipe dall’unità multidisciplinare di senologia, attualmente in ottica di area vasta 2, ma che vede l’ospedale di Senigallia al centro della rete, con particolare riguardo all’attenzione posta, da una parte, alla ricostruzione chirurgica secondo tecniche all’avanguardia a cura delle giovani chirurghe dell’équipe e, dall’altra, alle gravi problematiche psicologiche correlate, attraverso la collaborazione offerta dall’Andos.
Altro importante impegno è rappresentato dal percorso di accoglienza ed assistenza dedicato alle donne vittime di violenza e a tutte le persone, anche minori, vittime di maltrattamento (“Codice Rosa”), alle quali un team preparato e motivato assicura tutta l’attenzione, la sensibilità e la competenza professionale possibili. Molto significative sono, infine, le tante collaborazioni con varie associazioni di volontariato locali, che testimoniano il legame e l’affetto di diverse realtà cittadine con l’ospedale.
Durante la stessa giornata di lunedì 23 dicembre, a partire dalle ore 16, si svolgerà una cerimonia di intitolazione della “sala rosa benessere Andos”, annessa alla breast unit senologica dell’ospedale di Senigallia, a Giulia Sordoni, una giovane paziente che ha beneficiato in passato di questo innovativo servizio per migliorare la qualità della vita di tutte le donne che hanno intrapreso il percorso oncologico. L’input è arrivato dal marito e dal padre di Giulia i quali hanno espresso il desiderio di mantenere vivo il ricordo della loro congiunta in sala rosa proprio perché ne aveva tratto un beneficio sia sotto il profilo psicologico, sia nel mantenere viva la propria femminilità anche durante i momenti più difficili.