Senigallia

Senigallia, bagarre politica tra minoranza e FdI su consiglio e commissioni consiliari

Al Pd e Amo Senigallia si aggiunge Diritti al Futuro che stigmatizza «la facoltà al presidente di poter scavalcare le norme democratiche». Da Fratelli d’Italia la replica: «Non conoscono neanche i regolamenti più “elementari” di un'istituzione»

La seduta del consiglio comunale di Senigallia del 26 novembre 2020: tra i temi anche il bilancio previsionale
Una seduta del consiglio comunale di Senigallia

SENIGALLIA – «Non c’è in atto alcuna deriva autoritaria del presidente del Consiglio comunale Massimo Bello o di Fratelli d’Italia o di questa maggioranza. Anche perché, come prevedono le procedure e l’ordinamento, le modifiche al regolamento passeranno prima nella competente commissione per l’esame del provvedimento per poi approdare in consiglio, in seduta plenaria, per essere ulteriormente discusse e votate, il tutto nel pieno rispetto delle regole, della democrazia e delle istituzioni. Come accade per tutti i provvedimenti».

A parlare così è Marcello Liverani, consigliere comunale FdI che tenta di rispondere alle critiche mosse prendendo le difese di Massimo Bello. Al centro della polemica c’è la proposta di modifica del regolamento del consiglio e delle commissioni consiliari avanzata da Bello: tra i nodi che hanno sollevato perplessità ci sono il potere amplificato della figura del presidente del Consiglio comunale; i tempi ridotti di discussione; la possibilità di convocare commissioni consiliari più velocemente rispetto a quanto previsto finora; il numero ridotto da 7 a 4 commissioni e la possibilità di decadenza dei consiglieri in caso di assenza prolungata.

Ipotesi che hanno fatto sobbalzare i consiglieri comunali di minoranza. Alle critiche mosse da Chantal Bomprezzi (Pd) e poi di Gennaro Campanile (lista Amo Senigallia), si aggiungono quelle di Diritti al Futuro che ha giudicato «inaccettabili» le proposte di Fratelli d’Italia.

«Condividiamo l’idea di adeguare il regolamento e di normare l’utilizzo e le modalità delle sedute in videoconferenza per i motivi e le esigenze che tutti sappiamo essere sopravvenute. La questione cambia quando si vanno a modificare tutti gli equilibri interni del funzionamento del Consiglio e delle Commissioni sbilanciando i poteri tutti da una parte».

Secondo gli esponenti di DaF, «sono state inserite modalità che lasciano la facoltà al presidente di poter scavalcare quelle che erano le norme democratiche per il libero dibattito e funzionamento dell’aula», come la possibilità di poter stabilire un termine diverso per la presentazione di emendamenti, rispetto a quello dato, oppure la «possibilità di espellere consiglieri dall’aula, magari con l’aiuto delle forze dell’ordine». O ancora «la premeditazione occulta di ridurre lo spazio vero delle interpellanze».

Da qui l’appello «a tutti i consiglieri, specialmente a quelli di maggioranza, affinché la discussione sia fatta nei tempi e nei modi giusti (serviranno diverse sedute ad hoc per approfondire la questione) nella speranza che si arrivi a un testo completamente modificato e più largamente condiviso senza essere ostaggi di Fratelli d’Italia, liberi da veti di ogni sorta, da testi blindati e da forzature».

Da Fratelli d’Italia la replica: «La Commissione prima e il Consiglio comunale dopo avranno modo di discutere, approvare, cambiare e deliberare le modifiche al Regolamento. Alcun attacco alla democrazia, ma semplicemente un aggiornamento del regolamento per migliorare, razionalizzare, semplificare e dare maggiore funzionalità all’attività del massimo organo collegiale del Comune a garanzia di tutti i suoi componenti». 

Sul fronte poi della proposta di far decadere i consiglieri in caso di assenza prolungata e non giustificata, sempre FdI spiega che l’origine di tal previsione è nel testo unico degli enti locali e nello stesso statuto comunale. «Non è il presidente Bello che decide, ma l’ordinamento. Si rimane basiti nel vedere che non si conoscono neanche i regolamenti più “elementari” di una istituzione».  «Giustissimo che decada il consigliere che non giustifica assenze consecutive e che al suo posto subentri un altro consigliere. Per Fratelli d’Italia il rispetto dell’elettore e delle istituzioni è al primo posto, cosa che spesso vediamo non appartenere a questa minoranza, che coglie ogni occasione per delegittimare. Non c’è posto per i “furbetti del quartierino”».