SENIGALLIA – Incontro tra gli operatori balneari quello che si è svolto ieri, 6 dicembre, alla presenza del presidente nazionale Confartigianato Imprese Demaniali, Mauro Vanni. L’iniziativa è stata organizzata per fare il punto sulla situazione dopo la recente sentenza emessa dal Consiglio di Stato che manda all’asta le concessioni alla fine del 2023.
Circa 50 gli operatori balneari che hanno partecipato all’assemblea di Confartigianato Imprese Demaniali nella sede della Confartigianato di Senigallia. Tra questi anche il presidente regionale di categoria, nonché componente del direttivo nazionale, Mauro Mandolini che ha auspicato l’approvazione di una legge di riordino complessivo del demanio marittimo: al centro dell’intervento normativo dovrà esserci il rispetto della disciplina europea Bolkestein, ma anche e soprattutto la tutela delle 30 mila imprese balneari italiane. Il caos è stato creato nel settore quando con la sentenza di circa un mese fa, si è accorciata di dieci anni la durata delle concessioni demaniali, passando dal 2033 al 2023. Un salto che preoccupa gli imprenditori e non solo.
«La recente sentenza del Consiglio di Stato – hanno aggiunto il responsabile Confartigianato di Senigallia Giacomo Cicconi Massi e il responsabile di categoria Andrea Giuliani – pone a rischio il futuro delle imprese balneari italiane e delle famiglie che già da tempo si trovano in una condizione di precarietà, accentuata dalla crisi pandemica. Ora imprese e famiglie vedono ancor più compromesse le loro prospettive di investimento e di permanenza sul mercato, con ripercussioni negative sulla tenuta del sistema turistico italiano».
Il presidente nazionale Vanni ha rivolto un accorato appello al governo, al Parlamento e alle forze politiche affinché venga restituito, al più presto, «un nuovo quadro di certezze al sistema balneare italiano, modello di successo e di eccellenza, unico al mondo da difendere e tutelare in ogni modo». Infine ha promesso battaglia, grazie al pool di giuristi ed esperti in diritto demaniale e comunitario, pronto a tutelare e difendere i diritti della categoria, così come stanno facendo tutte le associazioni del settore che si stima rappresenti il 7% del fatturato italiano.