SENIGALLIA – Pronti a partire, o quasi, i lavori per la banda ultra larga a Senigallia. La novità – che farà felici parecchi internauti, in primis le aziende della vallata del Misa e Nevola – è stata annunciata dall’assessore all’innovazione tecnologica Chantal Bomprezzi durante la seduta del consiglio comunale del 14 gennaio scorso. Ne abbiamo approfittato per farle qualche domanda.
Assessore Bomprezzi, a che punto siamo con questo progetto nato ormai qualche anno fa?
«L’idea nasce con il governo Renzi (in carica quando si formò la seconda giunta Mangialardi nel 2015, ndr) che ha stanziato fondi pubblici per lo sviluppo della banda ultra larga in tutto il paese. Noi, come Comune, abbiamo cercato fin da subito di intercettare queste risorse, che sono destinate alle aree cosiddette “a fallimento di mercato”, dove cioè il privato non interviene perché non ha interesse a farlo. Ci siamo uniti ai Sindaci della Vallata Misa Nevola, e spronato la Regione (che gestisce l’attuazione del piano BUL per i comuni marchigiani) e Infratel (la società in house del Ministero dello sviluppo economico che gestisce il piano a livello nazionale) a poter realizzare un progetto congiunto su tutto il territorio, anticipando così per molti (Senigallia in primis) i tempi che erano stati programmati per l’intervento: siamo infatti passati, grazie alla nostra azione, dall’ultima fase prevista alla prima. Open Fiber, che ha vinto la gara d’appalto nelle Marche, inizierà a breve i lavori».
Quali sono le problematiche del territorio che avete riscontrato?
«Senigallia non è una città metropolitana e non ha zone industriali particolarmente appetibili dagli operatori privati presenti sul mercato e questo è il primo problema. Di fatto molti quartieri non possono avere ancora la banda ultra larga perché si tratta di investimenti molto impegnativi, mentre in altri gli operatori si sono prenotati per intervenire ma ancora non l’hanno fatto, bloccando però le possibilità d’intervento per il pubblico. I quartieri che saranno interessati dall’intervento pubblico saranno San Silvestro, Grottino, Sant’Angelo, Roncitelli, Cannella, Brugnetto, Bettolelle, Filetto. La stessa cosa valeva per i Comuni della Vallata».
Quali i passi per velocizzare gli interventi?
«Dopo i primi ragionamenti come area vasta, abbiamo collaborato predisponendo tutti gli atti per arrivare alla sottoscrizione della convenzione con Infratel nel luglio 2017 (siamo stati tra i primi Comuni delle Marche a sottoscriverla). Parallelamente è stato portato avanti il Sinfi, una sorta di catasto delle infrastrutture sopra e sotto il suolo, primo passo per una mappatura che possa poi fare ottimizzare la messa in posa della fibra ottica. Proprio questo lavoro ha fatto sì che il ministero delle infrastrutture, tramite Infratel, ci convocasse a Roma a fine 2018 come esempio di comune medio piccolo che, dimostrando sensibilità sulla questione dell’innovazione tecnologica, ha velocizzato le procedure collaborando con gli altri enti limitrofi, ed al cui incontro abbiamo partecipato con una piccola delegazione di politici e tecnici dei Comuni limitrofi. Per questo anche dai sindaci dei comuni confinanti abbiamo trovato la disponibilità che serviva per questo progetto. Negli ultimi mesi c’è stata la conferenza dei servizi congiunta con tutti i comuni della Vallata. Ora, ed è notizia di giovedì (23 gennaio, Ndr) con l’operatore Open Fiber abbiamo fatto il punto sui lavori in fase di subappalto: partiranno a marzo per concludersi entro la fine del 2020. Per quanto riguarda invece le zone su cui il pubblico non può intervenire, perché non considerate a fallimento di mercato, è mia intenzione proporre alla Giunta una delibera per procedere con una manifestazione di interesse rivolta a tutti gli operatori: vorremmo, tenendo in considerazione che siamo gli unici Comuni delle Marche a esserci messi insieme per attirare i fondi, e ci posizioniamo tra i primi oggetto di intervento, invogliarli a investire con risorse private, concordando le aree per noi prioritarie. Per il momento, occorrerà informare la cittadinanza (in primo luogo, le categorie) per coinvolgerle in questo percorso».
Per la città cosa cambierà?
«Cittadini e imprese potranno fare affidamento su una infrastruttura performante, tra interventi pubblici e privati, su cui sviluppare una rete di servizi che darà vita a una città smart: penso alle scuole, agli ospedali e alle sedi della pubblica amministrazione, ma anche a tutte quelle innovazioni che interesseranno le nostre abitazioni e le imprese con connessioni che, al minimo, viaggeranno dai 30 ai 100 mb al secondo».