SENIGALLIA – Il futuro della Bigelli Marmi potrebbe essere legato al subentro di un’altra società. L’azienda senigalliese, che da decenni lavora ed esporta prodotti e design per edifici, era entrata in crisi da diversi mesi a causa del fallimento di un grande colosso delle costruzioni inglesi (Carillion) e alle difficoltà nel recupero del credito. Ora però una speranza potrebbe profilarsi all’orizzonte.
Si tratta infatti di una possibilità per salvare l’azienda e parte dei lavoratori rimasti. Si perché dopo lo stato di crisi che ha determinato anche il mancato pagamento fino a sei mesi di stipendi, una ventina di lavoratori sui 75 totali è riuscita a re-immettersi nel mercato del lavoro e a trovare altre soluzioni occupazionali, lasciando quindi definitivamente la ditta con sede lungo la provinciale Arceviese.
A tenere acceso questo lumicino per il futuro dell’azienda sarebbe una cordata di imprenditori e lavoratori, molti del territorio, come rivelato dalla responsabile della Fillea Cgil Daria Raffaeli. In particolare al sindacato è arrivata una richiesta d’affitto dell’azienda, una dicitura che sta a significare l’ingresso di un’altra società nella realtà aziendale di Senigallia.
Ancora sconosciuti tuttavia i nomi degli imprenditori coinvolti nel subentro alla Bigelli Marmi, che saranno resi noti probabilmente solo quando si terrà l’incontro con le sigle sindacali, ancora non fissato. Al centro delle future trattative ci sarà, come sempre, la tutela dei posti di lavoro: oltre ai 55 dipendenti rimasti, c’è anche tutto l’indotto da considerare e l’eventuale chiusura della ditta storica di Senigallia (venne fondata nel 1959) ormai sinonimo della lavorazione artigianale e di qualità del marmo.