SENIGALLIA – Buone, anzi molto buone, le prime impressioni sull’andamento turistico in questa prima metà d’estate. La spiaggia di velluto sta registrando ottimi numeri di presenze, favorite dalle belle giornate, anzi dalle belle settimane ininterrotte, seppur con la problematica della siccità che grava sullo stato dei bacini acquiferi e dei fiumi. L’unica ombra è quella della
A tracciare il quadro è Marco Manfredi, responsabile provinciale Federalberghi e imprenditore egli stesso del settore ricettivo. «Sicuramente c’è stato un ottimo giugno, anticipato dal bel tempo registrato anche a maggio, che ha favorito l’apertura delle attività e i primi arrivi anzitempo. Tante presenze, alberghi pieni e questo trend sembra continuare anche a luglio anche se è ancora un po’ presto per fornire un giudizio».
Il perché è presto detto: dopo due anni di pandemia e restrizioni, è arrivato l’allentamento delle norme sanitarie e sociali: una specie di “via libera” che ha di fatto rimesso in moto tutta la macchina turistica e ricettiva legate ai viaggi e alle vacanze. «C’è tanta voglia d’estate, di vacanza, di partire – spiega – e questo riguarda sia le mete italiane che l’estero. C’è anche la consapevolezza che ci troviamo di fronte un virus più diffusivo ma meno pericoloso, il che non limita le prenotazioni nonostante la certezza della partenza la possiamo avere solo, praticamente, il giorno prima».
E l’unica ombra che si allunga per il momento su un’estate finora decisamente buona è proprio quella della pandemia. Proprio l’allentamento delle restrizioni è, secondo alcuni esperti, la causa di questa nuova ondata di contagi che sembra essere giunta al picco ma che porta con sé, a livello turistico, anche varie disdette nelle prenotazioni. «C’è una percentuale, ora piccola ma in crescita – continua Manfredi – di disdette all’ultimo minuto o a pochi giorni dall’arrivo. E ciò causa dei “buchi” nelle varie strutture ricettive per quanto riguarda le prenotazioni delle camere che si liberano all’ultimo». Al momento la serie di disdette causa covid non sembra aver raggiunto livelli preoccupanti ma la situazione è monitorata per comprendere con chiarezza che danni economici o mancati introiti può comportare.