Senigallia

Botta e risposta tra Mangialardi e gli alluvionati di Senigallia: «Niente da nascondere»

«Tutti sanno che cosa ho fatto per rialzare Senigallia da quella tragedia. La correttezza del mio operato la proverò in sede processuale»

Maurizio Mangialardi
Maurizio Mangialardi

SENIGALLIA – Botta e risposta tra il coordinamento dei Comitati degli alluvionati del maggio 2014 e l’ex sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi. Dopo la decisione di spostare a L’Aquila il processo per i terribili eventi del maggio 2014 e il commento a caldo dell’attuale consigliere regionale dem, erano intervenuti proprio gli alluvionati di Senigallia stigmatizzando sia i numerosi ritardi e posticipi che hanno portato l’avvio del processo per le lunghe, sia la sicurezza ostentata da Mangialardi. 

A loro arriva dunque la replica dell’ex primo cittadino di Senigallia che ha annunciato di volersi «tutelare in tutte le sedi contro accuse diffamatorie che non hanno altro obiettivo se non quello di colpirmi sul piano personale».

Rinviato a giudizio, l’ex sindaco Maurizio Mangialardi si è detto sorpreso ma lieto che il processo si sposti «in un contesto certamente più sereno». Parole che avevano fatto infuriare gli alluvionati del coordinamento senigalliese, fino a spingerli a un appello: quello di «rinunciare alla prescrizione e permettere ai Giudici di accertare ed ai cittadini di conoscere la verità senza nascondersi dietro ad un cavillo procedurale».

Pronta la replica: «La correttezza del mio operato – spiega il capogruppo dem in Regione – la proverò certamente in sede processuale, perché tutti sanno che cosa ho fatto per rialzare Senigallia da quella tragedia, per sostenere famiglie e imprese alluvionate in quel difficile momento, per ottenere risarcimenti, certo non sufficienti ma comunque un caso quasi unico su scala nazionale, e per dare poi corso a opere di mitigazione del rischio idrogeologico attese da decenni al fine di restituire serenità ai nostri cittadini. Le verità sono queste, e non c’è niente da nascondere».

Mangialardi inoltre si toglie qualche sassolino dalla scarpa contro «chi da sempre confonde la rappresentanza dei comitati (Complanare, Ospedale, Sottopasso via Perilli, Facciamo Eco, Pista ciclabile del Ciarnin) con l’appartenenza politica, peraltro recentemente palesata;  voglio dire chiaramente che l’obiettivo di trasformare una vicenda giudiziaria in processo politico è fallita miseramente, al pari delle aspettative di chi in qualche modo intendeva trarne vantaggio elettorale. I cittadini di Senigallia – conclude Mangialardi – lo hanno capito da tempo, prima rieleggendomi al primo turno per il secondo mandato ad appena un anno dalla drammatica alluvione, e poi rinnovandomi la fiducia con oltre il 50% dei consensi conquistati in città nel corso delle ultime elezioni regionali».