Senigallia

Botta e risposta tra minoranza e maggioranza sul bilancio approvato dall’aula a Senigallia

L'opposizione accusa il centrodestra e il sindaco Olivetti: «Completa chiusura a ogni proposta e poca trasparenza». La replica: «Nessun contributo serio alla manovra, solo chiacchiere»

Il consiglio comunale a Senigallia
Il consiglio comunale a Senigallia

SENIGALLIA – Non si esaurisce ancora l’eco del dibattito consiliare sul bilancio di previsione appena approvato. Tanti i temi che sono stati sollevati dall’opposizione – dato che i consiglieri di maggioranza sono rimasti silenti – durante la discussione in aula il 1° febbraio. Temi che i gruppi consiliari di Partito Democratico, Diritti al Futuro, Vivi Senigallia e Vola Senigallia hanno voluto riproporre con l’intento di smascherare «l’affabulante retorica di Olivetti, una sorta di pifferaio politico dietro alla quale però emerge plasticamente una destra completamente allo sbando». Non si è fatta attendere però la replica della maggioranza che in consiglio ha fatto squadra compatta votando no agli emendamenti del centrosinistra.

«Di fronte ai nostri emendamenti volti a potenziare cultura e turismo, a forzare la mano sui temi dell’alluvione – con la manutenzione del ponte tra Vallone e Cannella – abbiamo trovato una completa chiusura da parte del sindaco. La sua figura assomiglia sempre di più all’ultimo rifugio dietro alla quale la destra targata FdI si nasconde per giustificare la propria incompetenza e inadeguatezza politica. I commercianti e gli abitanti del centro si sentono abbandonati per il ponte Garibaldi, su cui abbiamo presentato una risoluzione ma sulle tempistiche ancora non vi è alcuna certezza».

I consiglieri di minoranza citano il tema delle alienazioni dei fabbricati relativi alle attività sui lungomari su cui «il sindaco ha fatto scena muta in consiglio comunale e ancora non ha saputo giustificare i percorsi e le motivazioni» o quello dell’assetto organizzativo dell’ente, «messo a dura prova dalla fuga delle posizioni apicali». E ancora: «Non una virgola sulle sanzioni del codice della strada, lievitate a causa della “tassa occulta” T-Red. D’altronde, non una imposta, tassa o tariffa è stata abbassata. La scusa dietro alla quale Olivetti si nasconde? “Sono aumentate le bollette”. D’altro canto, però, per calmierare le stesse e lavorare in ottica di sostenibilità non vi è un solo investimento concreto in energie rinnovabili o efficientamenti energetici, eccetto quelli obbligatori previsti da PNRR e/o finanziamenti ministeriali».

Il problema principale secondo l’opposizione è che la maggioranza non ha una «visione a lungo termine», e non solo per le tematiche sportive, ma anche sulle potenzialità dell’Unione dei comuni “Le terre della marca senone”: «pensiamo solo alla mancata volontà di potenziare il settore della promozione turistica» spiegano. Anche sulla cultura sono state sollevate critiche dopo la bocciatura dell’emendamento per «ripristinare le giuste risorse ad uno dei pochi eventi di proprietà del Comune, il Festival del Giallo», così come sulla trasparenza: «le relazioni di approfondimento ci sono state fornite due ore prima dell’inizio del consiglio comunale». 

Critiche dunque a 360 gradi verso l’amministrazione comunale a cui replica subito la maggioranza di centrodestra che non ci sta a subire le critiche giudicate «strumentali e fuorvianti» della sinistra: «Ci siamo davvero stufati di sentire – affermano dai gruppi di maggioranza Fratelli d’Italia, Lega, La Civica e Forza Italia – che una giunta di sinistra avrebbe fatto cose diverse perché chiunque, al nostro posto, avrebbe fatto come noi, e il sindaco Olivetti e l’assessore Bizzarri, ieri pomeriggio (l’1 febbraio, Ndr) in aula, hanno spiegato benissimo i punti salienti della manovra, senza esitare, ma presentando una manovra concreta e con i fatti». Respinte al mittente, quindi, da parte della maggioranza di centrodestra, le critiche alla manovra. Alla fine della sessione bilancio, la maggioranza si è detta «soddisfatta del risultato raggiunto» e rimprovera i gruppi di minoranza «di non avere portato alcun contributo serio e fattibile alla manovra, ma solo “chiacchiere” per dimostrare ai loro ormai pochi elettori di avere ancora qualcosa di sinistra». «I lamenti dell’opposizione – concludono – fanno parte di un film che la sinistra è abituata a farsi da sola soltanto quando non governa».