SENIGALLIA – La piscina delle Saline torna al centro del dibattito politico cittadino. A sollevare ancora il tema è la lista Senigallia Bene Comune che interviene accusando l’amministrazione di aver deliberatamente approvato una proposta avanzata dalla Uisp nonostante fossero decorsi i termini di legge. A cui ovviamente è seguita la replica dell’amministrazione comunale.
Ancora prima della scadenza dell’ultima gestione “ufficiale” da parte della U.I.S.P. (luglio 2017), già dal settembre 2016 la società sportiva ha avanzato – rende noto Giorgio Sartini – «cinque proposte di progetto di finanza, le prime quattro bocciate dal Comune ma l’ultima approvata in ritardo rispetto al termine fissato dalla legge».
In particolare, riferisce il consigliere e capogruppo di Sbc, il termine dell’approvazione da parte dell’amministrazione aggiudicatrice era scaduto quando è stato deliberato di valutare positivamente la fattibilità della proposta presentata dalla Uisp per la piscina delle Saline e per altri impianti sportivi nella stessa area, denominata “cittadella dello sport”. «Pare scolpito sulla pietra – ha reso noto Sartini – la piscina delle Saline (di proprietà comunale) deve gestirla la U.I.S.P. di Senigallia. A tutti i costi. Quel che costi. Tanto a pagare son le casse comunali, quindi tutti i senigalliesi».
Non si è fatta attendere la replica dell’amministrazione comunale di Senigallia. «Non c’è alcun affidamento da revocare – dichiara il sindaco Maurizio Mangialardi -. Come sempre il consigliere Sartini, un po’ perché non sa, un po’ perché fa finta di non sapere, prova a mischiare fatti e questioni diverse, con l’unico obiettivo di confondere l’opinione pubblica tramite le solite mistificazioni. Infatti, per la gestione della piscina delle Saline e di altri impianti stiamo attendendo l’esito della gara europea che scadrà il prossimo 3 marzo, che sarà vinta da chi presenterà la migliore offerta economico-gestionale. Alla gara potrà partecipare la Uisp e tutte le imprese idoneamente qualificate. Come ho già avuto modo di dire in consiglio comunale, se Sartini intende farsi portavoce di altre realtà imprenditoriali interessate alla gestione del nostro impianto, non deve far altro che invitarle a partecipare alla suddetta gara. L’importante è che il tutto si svolga nella massima chiarezza, senza sciocche ambiguità e inutili veleni, e, ovviamente, nel massimo rispetto della legge».