SENIGALLIA – Brutta disavventura quella occorsa al giornalista locale Luca Pagliari, la cui abitazione è stata raggiunta dai pallini sparati da un cacciatore. L’episodio è avvenuto ieri mattina, 23 settembre, in una zona di campagna. A raccontarla è stato lui stesso, denunciando sui social il grave fatto e annunciando la querela.
«Sono seduto alla scrivania dello studio. Finestra aperta. Due spari secchi quasi sotto casa e, a distanza di uno-due secondi, scroscio di pallini sulla siepe e sul muro esterno – racconta Pagliari -. Mia moglie che è in giardino urla “ma ci stanno sparando a casa!!”. Corro di fuori con le pantofole e volo fino al campo. Lui è ancora lì. Gli urlo di tutto, minimo mi aspetto delle scuse e invece lui risponde: “Ma che … vuoi! Non rompere i ….!”. Gli urlo ancora di tutto e lui non molla. Vedo la sua macchina, vado a fotografare la targa e lui da lontano urla: “Io ti denuncio!”. Lui denuncia me. Il mondo a rovescio. Probabilmente lo denuncerò. Ci sono testimoni per fortuna».
Il problema, segnala ancora Pagliari, è che non si tratta di un caso isolato: più volte alcuni cacciatori si sono avvicinati pericolosamente alle abitazioni, incuranti del divieto di usare armi a meno di cento metri di distanza. Un atteggiamento grave perché innanzitutto mette a rischio l’incolumità di ignare persone che potrebbero trovarsi più o meno per caso nei paraggi, anche in zone non autorizzate alla caccia; in secondo luogo perché sprezzante delle regole e di quanti sottolineano giustamente tale problematica.
Sui social, dove Pagliari ha postato la foto di alcuni fori nella parete dell’abitazione e del cacciatore di cui ha oscurato il volto, sono moltiplicati i commenti furiosi delle persone che hanno solidarizzato con il giornalista senigalliese. Non tutti possono essere riportati, ma c’è chi insulta il singolo cacciatore, chi l’intera categoria, chi inneggia almeno alla denuncia alle forze dell’ordine se non a vere e proprie reazioni. Insomma di tutto, di più, ma è chiaro che l’episodio ha risvegliato un odio viscerale anche perché i casi sono sempre di più. Ovviamente c’è anche qualche cacciatore che, mettendoci la faccia, chiede di non fare di tutta l’erba un fascio. Conclude Gloria: «Molti, tutti quelli che non rispettano le distanze, e sono molti, vanno fermati perché sono pericolosi». E la maggior parte delle centinaia di persone si trova d’accordo.