Senigallia

Campanile sull’emergenza alluvione: «Zone grigie da chiarire»

Il consigliere di Amo Senigallia pone delle domande al sindaco Olivetti per eliminare dei dubbi sull'allerta, sull'evacuazione della popolazione e sulle opere necessarie per tutelare la città. Ecco cosa ha chiesto

Via Andrea Costa a Senigallia, due giorni dopo l'esondazione del fiume Misa
Via Andrea Costa a Senigallia, due giorni dopo l'esondazione del fiume Misa

SENIGALLIA – Gennaro Campanile va all’attacco del sindaco Massimo Olivetti. Lo fa con alcune domande contenute in un’interpellanza scritta in cui chiede risposte su ciò che è avvenuto il 15 settembre scorso, sera in cui un’ondata di maltempo, a cui è seguita una grave alluvione, ha interessato non solo l’area senigalliese ma tutta la vallata del Misa e del Nevola.

Secondo il consigliere di Amo Senigallia, ci sono alcune “zone grigie” nella gestione delle prime fasi dell’emergenza alluvione. Ombre da chiarire, così come la questione dell’allertamento alla popolazione, della prevenzione delle esondazioni, dello studio delle opere necessarie per evitare disastri ambientali che potrebbero essere sempre più frequenti.

«Nel tardo pomeriggio del 15/09 – inizia così la sfilza di domande di Campanile a Olivetti – il Sindaco è stato informato da un conoscente dell’entità delle precipitazioni e dell’innalzamento del fiume nell’entroterra. Alle 20.31 è stata comunicata  (sms) l’apertura del COC, verso le 22.30 è stato diramato lo stato di evacuazione. A che ora il Sindaco (o COC) ha informato la Protezione Civile Regionale, l’Assessore competente, la Prefettura? E’ in grado di darne evidenza mediante mail/pec, tabulati telefonici, screenshot, verbali, registrazioni foniche presso la sala operativa?
Il Sindaco sostiene che è stato impartito l’ordine di evacuazione delle zone rosse. Poiché numerosi cittadini sostengono di non essere stati avvisati (in particolare nella zona di via Tevere,stradone Misa e in altra vie), il Sindaco dispone di evidenze (verbali, rapporti, registrazioni foniche presso la sala operativa) che certifichino l’esecuzione dell’ordine?
L’installazione delle paratie antiallagamento sui ponti, in particolare sul ponte Garibaldi, è di competenza della Regione. Per dichiarazione del sindaco in consiglio comunale del 29/09/22, presso il ponte Garibaldi erano presenti incaricati della Protezione civile, del Comune e della Polizia. Il sindaco ha evidenza (mail/pec, tabulati telefonici, rapporti, registrazioni foniche presso la sala operativa) che tra le 20.00 e le 24.00 la Regione è stata sollecitata dal COC all’installazione delle paratie antiallagamento?
Perché i lavori di escavo della foce del fiume Misa e dei fossi finanziati sono stati rinviati quando era possibile effettuarli in primavera?
Corrisponde a verità che il rifacimento del ponte Garibaldi, di competenza della Regione, è stato inserito negli oneri di urbanizzazione del complesso commerciale davanti allo stadio, investimento poi abortito? In caso affermativo, per quale ragione?
Negli ultimi due anni quali sono i contributi con evidenza (relazioni e/o progetti) redatti dal consulente per il fiume scelto dal Sindaco?
A chi spetta la convocazione del “Contratto del Fiume”, quante volte è stato convocato negli ultimi due anni, chi ha partecipato in rappresentanza del Comune, che conclusioni sono state verbalizzate?»

Lo scopo non è quello di trovare colpevoli per l’alluvione, spiega ancora il consigliere di opposizione, ma capire se c’è stata «tempestività ed efficacia» o se c’è la necessità di modificare e migliorare le procedure e l’organizzazione della macchina delle emergenze.