Senigallia

Canafoglia ancora commissario della fondazione Città di Senigallia

Ancora non è stato redatto il bilancio consuntivo 2023 entro la fine di aprile come previsto e il consigliere Campanile evidenzia la proroga di altri tre mesi

Corrado Canafoglia, commissario straordinario della fondazione Città di Senigallia
Corrado Canafoglia, commissario straordinario della fondazione Città di Senigallia

SENIGALLIA – Che ci fa ancora il commissario straordinario alla guida della fondazione Città di Senigallia? Se lo chiede il consigliere di Amo Senigallia Gennaro Campanile che sottolinea come il silenzio sull’ente socio assistenziale sia legato in realtà all’ennesima proroga per l’avvocato Canafoglia. E chiama in causa anche il sindaco Olivetti perché prenda finalmente una decisione e permetta di eleggere un consiglio di amministrazione che risponda al consiglio comunale senigalliese.

Nel febbraio 2022 venne approvato il bilancio dell’ente, cosa che nel 2023 avvenne entro la fine di marzo, mentre quest’anno ancora non si vede all’orizzonte alcun documento. Da qui Campanile è partito per scoprire che il commissario Canafoglia non ha pubblicato il bilancio consuntivo 2023 alla fine di aprile 2024, «data coincidente con il termine del suo mandato» per “l’indispensabile approfondimento sui valori degli immobili dell’Ente, parte dei quali dovranno essere necessariamente alienati”. «Ha rinviato l’approvazione del bilancio, si è preso altri tre mesi di tempo» spiega Campanile.

Tra i nodi ancora da sciogliere c’è il bilancio in passivo che sta costringendo da mesi e mesi a una revisione continua delle spese dell’ente ma soprattutto c’è la vertenza con Autostrade per l’Italia che ha visto la fondazione soccombere nelle aule giudiziarie: deve restituire svariati milioni di euro per un esproprio di terreni a suo tempo sopravvalutati, ma i soldi in cassa non ci sono. La revisione delle spese ancora non è stata comunicata del tutto e a livello politico cittadino i consiglieri sembrano essere all’oscuro dei piani strategici per risollevare l’ente che gestisce una residenza protetta.

L’anno scorso sembrava fosse imminente la messa a punto di un piano che prevedeva, oltre all’alienazione di alcuni beni (quali poi non era stato specificato), anche la chiusura della residenza protetta in favore di una casa di comunità e di un ospedale di comunità, la creazione di un nuovo ente in partnership con la fondazione Opera Pia Mastai Ferretti e il trasferimento di una parte del personale alla nuova realtà. Dopo gli annunci, però, è calato il silenzio.

Campanile sottolinea che non avere ancora una stima aggiornata del valore del patrimonio immobiliare, tanto da rinviare il bilancio ed allungare il mandato, non sia proprio un atto di logica e buon senso. «Guardando il passato il suo mandato sarebbe già terminato da mesi mettendo la Regione di fronte alla scelta di continuare o meno nel commissariamento. Canafoglia avrebbe potuto far periziare gli immobili già da tempo, perché ha aspettato tanto da far(si) prolungare il mandato a dopo le elezioni europee? Non è che per caso c’entrino qualcosa?» ipotizza il consigliere di Amo Senigallia che conclude affermando di essere curioso di «analizzare il bilancio e vedere come è andata la “gestione corrente” scorporando tutti i fatti straordinari».

La cura Canafoglia ha funzionato? In tre anni è stato fatto qualcosa di buono oppure no? Per rispondere, chiama in causa il sindaco Olivetti: «Anche quest’anno sarà favorevole all’ennesima proroga del commissariamento o si assumerà finalmente la responsabilità di proporre un consiglio di amministrazione per tornare alla normalità, nominandone i componenti? Non c’è più nessuna ragione per continuare il regime commissariale. Ora occorre un consiglio di amministrazione che risponda alla città (e non alla Regione) perché la fondazione è dei senigalliesi e non di Acquaroli».