SENIGALLIA – Giovanni Bomprezzi, direttore di fondazione Caritas, è cavaliere dell’ordine “Al merito della Repubblica italiana”. C’è tanta soddisfazione nella Caritas diocesana di Senigallia per il conferimento, sabato 4 novembre, da parte del Presidente della Repubblica, dell’onorificenza a una personalità che da anni si sta impegnando per il benessere delle persone più fragili e della comunità.
Giovanni Bomprezzi ha iniziato la sua avventura in Caritas come obiettore di coscienza, affiancando i vari direttori che si sono succeduti negli anni – don Giancarlo Cicetti, don Giuliano Zingaretti, don Aldo Piergiovanni e, attualmente, don Giancarlo Giuliani – costruendo gradualmente l’attuale volto della Caritas.
La Caritas diocesana, promossa dal vescovo Odo Fusi Pecci su indicazione di papa Paolo VI, inizia il suo percorso di sostegno al territorio oltre 50 anni fa, con un ristretto nucleo di volontari, una camera e una cucina per offrire ristoro e riparo a chi ne aveva bisogno. È però con la donazione alla diocesi del centro di solidarietà “Palazzolo” da parte della “Congregazione delle Suore delle Poverelle”, che la Caritas di Senigallia si rende visibile alla città e all’intero territorio della diocesi. Da allora migliaia di persone hanno usufruito dei servizi forniti dalla struttura, alla ricerca di un letto, di un pasto caldo, di cure mediche o semplicemente di conforto.
Oltre al centro di solidarietà del Portone oggi sono presenti anche altre strutture: “Casa Stella” per le famiglie sfrattate e per persone senza casa; i vari appartamenti del “pronto soccorso sociale” che lavorano in collaborazione con le amministrazioni locali; i servizi di accoglienza per migranti richiedenti asilo che includono anche i minori; “Casa San Benedetto” per le donne vittime di violenza e l’ambulatorio medico solidale “Paolo Simone Maundodé”.
Ma l’impegno di Giovanni Bomprezzi non si esaurisce nel ruolo di direttore generale della fondazione Caritas: è infatti anche il presidente della “cooperativa sociale Undicesimaora”, in cui ha preso avvio la falegnameria solidale, l’orto solidale e il magazzino “Rikrea” per dare nuova vita agli oggetti e nuovi ruoli a chi cerca di riorientarsi dopo, per esempio, aver perso il lavoro. Attività che sono andate avanti anche dopo due alluvioni (2014 e 2022) in cui i volontari Caritas, guidati dalla regia di Giovanni Bomprezzi, hanno davvero fatto la differenza nell’aiuto alla popolazione.