CORINALDO – Si torna a parlare della Casa di Comunità di Corinaldo, ma tempistica e progetto non sono noti alla cittadinanza gorettiana né al resto della vallata Misa-Nevola. Motivo per cui, dopo un intervento del vicepresidente dell’assemblea legislativa delle Marche Maurizio Mangialardi e dopo la risposta del consigliere regionale Fdi Marco Ausili, sorgono spontanee nel territorio corinaldese alcune domande. A farle è la consigliera comunale e capogruppo di Voce Comune per Corinaldo Giorgia Fabri.
Innanzitutto, se c’è un progetto, come mai questo non è stato messo a disposizione o almeno a conoscenza della comunità a cui si rivolge? «Il sindaco è a conoscenza di questo progetto? Lo ha in mano? E in caso affermativo come mai non lo ha condiviso con noi in Commissione per poter aggiornarci ed aggiornare la sua comunità dello stato di avanzamento?». Sempre sul progetto per cui si starebbero avviando gli ultimi livelli di progettazione, «è mai stato condiviso anche con la Conferenza dei sindaci dell’Ast? Lo chiedo perché tutti noi sappiamo bene che questa opera non riguardi solo Corinaldo, seppure qui insista, ma l’intera Vallata Misa Nevola e il suo futuro rispetto ai servizi sociosanitari».
Una questione di trasparenza dunque e di rispetto delle comunità che si ritrovano, come sempre, un progetto calato dall’alto e non condiviso. Ci sarebbe ancora tempo per rimediare, ma forse qui è la volontà politica a non voler intraprendere questa direzione. Quello che invece manca del tutto è la certezza sulla tempistica: «Un progetto dai costi così importanti e che ancora è “agli ultimi livelli di progettazione” – domanda Fabri – come farà a concludersi nel 2026?».
Da qui la preoccupazione del territorio: «Visto che la sanità è di tutti e con tutti va condivisa, se il progetto esiste chiediamo di poterlo visionare subito. Abbiamo già visto come ci si muove in questi casi e non possiamo non essere impensieriti. Nell’ultima Commissione, ad esempio, ci era stato detto che i lavori al piano terra dell’RSA che sarebbero serviti per spostare i Medici di Medicina Generale avrebbero avuto il loro inizio a giugno, purtroppo siamo ad inizio ottobre ma ancora nessun cantiere sembra essere stato attivato. Per non parlare della questione casa “ex suore” che, molto probabilmente, rimarrà non risolta se non si prenderanno decisioni in merito. Il 2026 è vicino e, nelle more del nostro ruolo, monitoreremo affinché le ingenti somme del PNRR siano effettivamente messe a terra nei tempi giusti e nell’interesse unico dei cittadini: soprattutto sul tema della sanità».