Senigallia

Casa della salute: due novità ad Arcevia, positive a metà

Fino alle prossime elezioni regionali, verrà potenziato il servizio di fisioterapia e riattivati i servizi diagnostici e di radiologia. Sindaco Perticaroli: «Un po' poco ma intanto è qualcosa». Emendamento al piano socio sanitario proposto dal Pd

La Casa della salute di Arcevia attende da anni il riconoscimento come ospedale di comunità
La Casa della salute di Arcevia attende da anni il riconoscimento come ospedale di comunità

ARCEVIA – Novità per la Casa della Salute di Arcevia. Dopo la lettera di protesta del sindaco Dario Perticaroli rivolta alle autorità politiche e sanitarie regionali dell’agosto scorso e dopo gli incontri con il direttore di Area Vasta 2 Giovanni Guidi, «finalmente qualcosa si smuove». Il commento del primo cittadino è relativo al potenziamento dal mese di ottobre della fisioterapia nella Casa della Salute di Arcevia e alla riattivazione dal 1° novembre del servizio di radiologia. Due novità che hanno anticipato un emendamento al Piano Socio Sanitario Regionale 2019/2021 presentato dai consiglieri dem Fabrizio Volpini ed Enzo Giancarli con cui chiedono l’iscrizione della struttura arceviese in Casa della Salute di tipo C.

L’ospedale di Arcevia già anni fa (nel 1999) era stato convertito in ospedale di classe C, una postazione di pronto soccorso con poliambulatorio; le recenti riorganizzazioni della rete socio-sanitaria regionale avevano dato luogo a un’ulteriore trasformazione: quella in “casa della salute” come prospettato dalla determina della giunta regionale n.452 dell’aprile 2014 e confermato poi con il decreto ministeriale n.70 del 2015. Successivamente, con la DGR 139/2016 si è proceduto alla rinomina delle Case della salute di tipo C (come appunto quella di Arcevia o Castelfidardo) in Ospedale di Comunità, specificando che nella struttura di Arcevia fossero aggiunti i relativi posti letto per le cure intermedie, nonché mantenuti i servizi presenti e la postazione medico assistenziale H24. Servizi e prestazioni però non previsti dalla determina n. 1044/AV2 del 5 luglio 2018 dell’allora direttore di Area Vasta 2, Maurizio Bevilacqua, con la quale di fatto si è declassata la struttura di Arcevia a Casa della Salute di tipo B (cure integrate e residenzialità).

«Poco più di una casa di riposo» hanno commentato i consiglieri regionali PD Fabrizio Volpini ed Enzo Giancarli che hanno presentato l’emendamento (e qualche tempo fa un’interrogazione) per far tornare l’ex ospedale una Casa della Salute di tipo C, prevedendo quindi il mantenimento delle funzioni ospedaliere e dell’organizzazione H24, comprensiva di Postazione Territoriale dell’Emergenza Sanitaria (Potes) e quindi del 118, fondamentale per tutto il territorio montano di Arcevia ma anche al servizio dei comuni di Serra de’ Conti, Barbara, Castelleone di Suasa e Ostra Vetere.

Dario Perticaroli
Dario Perticaroli

Se da un lato c’è soddisfazione per il ripristino dei due servizi, dall’altro il sindaco stesso si dichiara amareggiato per il carattere temporaneo che assumono i due provvedimenti. Viene infatti specificato che per il momento saranno disponibili fino al maggio 2020, cioè fino alla data delle elezioni regionali come se dovessero essere queste a incidente sulle tematiche della salute: per quanto riguarda la fisioterapia sarà disponibile 3 volte a settimana, mentre la radiologia e diagnostica sarà accessibile 2 volte al mese. Un po’ poco ha spiegato il sindaco di Arcevia Dario Perticaroli, «ma intanto è qualcosa».

All’appello mancano ancora, nonostante sulla carta fossero prestazioni previste, diverse visite ambulatoriali specialistiche come quella neurologica e ortopedica. Rimane ancora viva la questione dei posti letto, diminuiti a 20 (di cui 8 per cure intermedie e 12 RSA) per cui il primo cittadino ha chiesto un ulteriore impegno: «serve almeno un potenziamento».