CASTELLEONE DI SUASA – Il paese dell’anfiteatro romano e della cipolla violacea potrebbe rientrare ne “I Borghi più belli d’Italia”. Durante l’ultimo consiglio comunale del 16 ottobre scorso è stata infatti approvata una delibera che avvia la procedura per l’iscrizione del Comune al club nato in seno all’Associazione Nazionale Comuni Italiani.
A darne notizia è il gruppo consiliare Centrosinistra per Castelleone di Suasa che sottolinea l’importanza dell’iniziativa «che potrebbe dare al nostro territorio una notevole visibilità, ma per poter essere ammessi al Club è necessario rispondere a tutta una serie di requisiti previsti dalla Carta di qualità dell’Associazione, senza i quali non è possibile l’iscrizione. Noi consiglieri di minoranza abbiamo accolto la proposta con favore, in quanto la valorizzazione, la promozione, lo sviluppo di Castelleone di Suasa, è un punto qualificante del nostro programma elettorale e per questo abbiamo votato la delibera».
Tuttavia il percorso non è scevro da ostacoli e proprio il gruppo di opposizione ha voluto ribadire alcune criticità che esistono in modo particolare all’interno del centro storico. «Una situazione di degrado e abbandono che non rappresenta certo le migliori condizioni per essere definito come uno dei “Borghi più belli d’Italia”. Le mura castellane e la rocca infestate da erbacce, le vie del centro storico sporche e impresentabili, così come le presenza annosa di baracche e tettoie varie, lo spettacolo che si sono trovati di fronte i turisti che hanno visitato il nostro Comune durante la stagione estiva».
Tra i nodi ci sono anche degli interventi alle abitazioni private effettuati con infissi in alluminio, quando invece il Piano di recupero del centro storico obbliga a installare infissi in legno o la cabina antincendio costruita di fianco al monumento ai caduti.
L’iscrizione al Club “I Borghi più belli d’Italia” è condivisa dal centrosinistra per Castelleone di Suasa in quanto sarebbe «un’occasione per far conoscere il patrimonio storico, archeologico, culturale e i prodotti enogastronomici tra cui la cipolla di Suasa, il vino, il miele, l’olio. Un veicolo promozionale importante per lo sviluppo sociale e culturale del nostro territorio, che può avere anche un riscontro economico se gestito bene con idee e progetti adeguati. Un’opportunità che non va fatta sfuggire».