SENIGALLIA – Fine cantiere al Centro di solidarietà Palazzolo, in piazza della Vittoria: la cooperativa sociale, Corinzi 13, chiamata per lavori di manutenzione straordinaria, ha lasciato i locali del Centro per dare spazio a giovani volontari e simpatizzanti Caritas. Per favorire una reale comunità dell’accoglienza, infatti, tessuta in tanti anni di vita e lavoro da Caritas (20.000 pasti caldi offerti nel 2016, più di 900 persone ascoltate e aiutate e 260 accolte per la notte), il progetto è quello di rinnovarsi e mostrare il volto più puro e sano del volontariato: l’aiuto concreto, fatto di fatica e di stare insieme, di giovani e di adulti, di donne e di uomini pronti a costruire insieme qualcosa che renda migliore la nostra città e dimostri la grande attenzione che Senigallia ha sempre avuto verso l’altro, l’emarginato e il povero.
L’intervento di restyling
Dopo gli interventi strutturali, nati dalla necessità di rivedere la struttura dopo i notevoli danni dell’alluvione, ora alcuni volenterosi ragazzi della città, dai 17 anni in su, possono partecipare attivamente al restyling della struttura e convivere per alcune settimane di luglio e di agosto all’interno del Centro Palazzolo con sacchi e pelo e spirito d’adattamento, ma può partecipare ai lavori anche senza pernottamento e per pochi giorni.
I volontari
Le iscrizioni alle “settimane di lavoro e servizio in fraternità e amicizia” a oggi sono poche, ma c’è ancora tempo per vivere un’esperienza che sicuramente resterà nel cuore (centrodisolidarieta.senigallia@gmail.com; 348/9450102). I volontari si dedicheranno all’arredo, all’imbiancatura, all’allestimento dei locali interni al Centro, dando un giro di vite alla ristrutturazione e inventando un ambiente il più possibile bello, accogliente e nuovo. Insieme ai giovani sono benvenuti tutti, perché è l’unione che fa la forza e il Centro di solidarietà crede e ha sempre creduto nella forza di tutti, messi insieme, per cambiare le cose partendo dal bisogno e dall’emergenza.
Le novità
Le maggiori saranno la riapertura potenziata dell’ambulatorio medico, l’ampliamento della mensa e del Centro di ascolto, luogo chiave per la struttura, dove ogni anno transitano circa mille tra famiglie e singoli in difficoltà, italiani e stranieri, per raccontare i propri disagi e cercare una soluzione alla propria vita. E poi la creazione di un locale ampio dove partecipare a momenti quotidiani e vivere la struttura in modo più intenso e familiare.